Premesso che, dopo aver tanto penato, anche per ‘solidarietà’ la maggior parte degli italiani che ‘potranno permettersi’ una vacanza, animati dal buonsenso – si spera – sicuramente premieranno il nostro Paese, ha comunque destato scalpore la presa di posizione della Grecia che, annunciando l’apertura ai turisti stranieri, avevano però scelto di far slittare l’arrivo degli italiani a luglio.
Una scelta tutto sommato legittima, anche perché, leggendo i dati, tutti questi margini di sicurezza non ci sono e, per ovvi motivi, fra gli italiani con maggior disponibilità (così da permettersi il viaggio), figurano di gran lunga proprio quelli del Nord.
Ad ogni modo il nostro Paese si è ‘indignato’ (con gli olandesi che ci deridono sui giornali no), e qualcosa è accaduto. Infatti l’ambasciata greca in Italia ha dovuto ‘sbrigarsi’ a produrre un un documento ufficiale (“La Grecia è di nuovo pronta ad accogliere il mondo”) sul proprio sito dove, spiega a tutti turisti – italiani compresi – cosa e come fare per trascorrere una vacanza in una delle bellissime isole dell’Egeo.
Tuttavia, pur aprendo all’Italia, attraverso l’Ambasciata viene però spiegato che, a differenza delle nostre riaperture ‘generalizzate’, la Grecia si riserva di sottoporre gli italiani in arrivo da Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto a dei test!
Nulla di scandaloso, visto che lo stesso iter è riservato anche Parigi, il Belgio, gran parte dell’Olanda, Lisbona, Madrid, Stoccolma e, salvo qualche area, quasi l’intero Regno Unito.
Tra quanti la Grecia la vedranno soltanto online, figurano invece la Bielorussia, il Bangladesh, il Cile, l’Indonesia, il Brasile, e buona parte egli Usa.
A testimonianza di un’attenta e responsabile programmazione turistica, settore che rappresenta quasi in toto il maggior introito economico, la Grecia ha differenziato gli ‘arrivi’ attraverso tre distinte fasi.
Per la fase 1, si legge, “fino al 15 giugno i voli internazionali sono ammessi solo all’aeroporto di Atene. A tutti i visitatori all’arrivo sarà effettuato un test e dovranno trascorrere la notte in un albergo designato. Se il test è negativo, il passeggero si mette in auto- quarantena per 7 giorni. Se il test è positivo, il passeggero viene messo in quarantena sotto controllo per 14 giorni”.
Compresa invece dal 15 al 30 giungo, nella Fase 2 “i voli internazionali sono ammessi negli aeroporti di Atene e Salonicco. Se il viaggio è stato effettuato da un aeroporto non presente nell’elenco delle aree colpite di EASA, i passeggeri sono soggetti a test casuali solo all’arrivo”. “Se il viaggio è stato effettuato da uno degli aeroporti dell’elenco delle aree colpite di EASA, i passeggeri verranno sottoposti a test all’arrivo. È richiesto il soggiorno di una notte in un albergo designato. Se il test è negativo, il passeggero si mette in auto- quarantena per 7 giorni. Se il test è positivo, il passeggero viene messo in quarantena sotto controllo per 14 giorni”.
Infine, ecco la fase 3, al via dal il primo luglio: “I voli internazionali sono ammessi in tutti gli aeroporti della Grecia. I visitatori sono soggetti a test casuali all’arrivo. Ulteriori restrizioni relative ad alcuni paesi saranno annunciate in un secondo momento. Inoltre: Gli arrivi alle frontiere terrestri dall’Albania, dalla Macedonia del Nord e dalla Bulgaria saranno consentiti a partire dal 15 giugno. I visitatori saranno soggetti a test casuali all’arrivo”. “Gli arrivi via mare saranno consentiti dal 1° luglio. I visitatori saranno soggetti a test casuali all’arrivo. La Grecia in qualsiasi momento si riserva il diritto di modificare qualunque previsione sopra citata alla luce delle mutate circostanze”.
Che dire? Complimenti a questo paese che, pur attraversato da disgrazie immani (dalla crisi economica ai terremoti), ha avuto la forza e la volontà di rialzarsi, puntando sul ‘petrolio di casa’, il turismo. Lo spiega questa precisa programmazione, alla quale, per analoghe possibilità, dovremmo forse ispirarci anche noi…
Max