“Chiediamo al Governo italiano di partecipare al programma di ricostruzione del Paese, contribuendo materialmente o finanziariamente alla realizzazione di appartamenti per almeno 10mila persone ed anche alla fornitura di cittadelle modulari per gli sfollati. Va compreso un punto essenziale: abbiamo oltre 10 milioni di emigranti. Quattro milioni sono andati nell’Ue, gli altri si muovono tra le regioni in Ucraina. Se il problema delle abitazioni non sarà risolto velocemente, 6 milioni di ucraini si riverseranno nell’Unione europea. A mio avviso gli stati Ue dovrebbero essere fortemente interessati a sostenerci nella realizzazione e fornitura di abitazioni per il nostro popolo. Chiedo questo sostegno all’Italia ed all’Europa”.
E’ l’appello lanciato oggi all’Italia dal ministro per lo Sviluppo delle comunità e dei territori dell’Ucraina, Oleksiy Chernyshov.
Probabilmente ‘sopravvalutandoci’ (i terremotati del Centro Italia aspettando da anni la ricostruzione e le case modulari!), intervistato dalla cronista dell’agenzia di stampa AdnKronos, Roberta Lanzara, il ministro ha colto l’occasione per inviarci un messaggio davvero toccante: “Vorrei ringraziare l’Italia e il popolo italiano per l’aiuto all’Ucraina sul fronte diplomatico, politico e umanitario. In questi tempi difficili abbiamo capito chi sono i veri amici disponibili a venire in soccorso nei momenti critici“.
Dimostrando un grande senso di organizzazione, ed una lucida analisi della situazione, il ministro spiega di aver diviso in tre distinti blocchi le richieste al nostro Paese: “il primo riguarda il sostegno politico, per cui chiediamo l’embargo sui prodotti petroliferi e la cessazione delle attività delle aziende italiane in Russia. Oltre all’indispensabile sostegno del governo italiano per il nostro ingresso nell’Ue. Per l’Ucraina la prospettiva europea e il sostegno dei suoi passi in questa direzione – spiega il ministro ucraino – sono chiave“.
Da non trascurare poi la questione relativa agli aiuti umanitari, “in cui rientra anche la costruzione di abitazioni per gli sfollati da predisporre sia a breve che a lungo termine. Conosciamo l’esperienza di successo dell’Italia in questo settore. Pertanto apprezzeremmo moltissimo il suo coinvolgimento, innanzitutto a breve termine per quanto riguarda l’edilizia prefabbricata. Noi abbiamo già iniziato una simile iniziativa con il governo polacco ed inaugurato ieri con il primo ministro della Polonia la prima cittadella prefabbricata che ospiterà 350 persone. Saremmo grati se anche il Governo italiano si unisse a questo programma di costruzione“.
Inoltre, ha proseguito Chernyshov, “il coinvolgimento italiano nella ricostruzione delle città ucraine. Dall’inizio della guerra in Ucraina sono stati danneggiati o distrutti circa 79mila edifici. Tra questi, 1180 istituzioni scolastiche di vario livello e 352 strutture ospedaliere. Oltre a 75mila abitazioni di civili, sia case private ad un solo piano che appartamenti in condomini e grattacieli. Senza contare la devastazione di numerose costruzioni storiche a Kharkiv, Chernihiv, Okhtyrka, Trpstyanets….E la guerra è ancora in corso con l’annientamento delle infrastrutture, come la centrale termica a Chernihiv, che ad oggi funziona solo per il 25% della sua potenza o quella idrica, gravemente danneggiata”. Infine, concludendo, il ministro ha aggiunto: “Conosco bene l’iniziativa dell’Italia di ricostruire il teatro a Mariupol. Propongo di non fermarsi a questo. Noi contiamo molto sugli aiuti destinati alle ricostruzioni delle città”.
Max