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Gravidanze a rischio, nel 2023 trattate1.300 donne nella Aoup

Nel corso del 2023, gli specialisti dell’Unità di Medicina materno fetale dell’ospedale di Pisa hanno curato 1.324 pazienti. Questa realtà clinica multidisciplinare ad alta specializzazione è stata promossa nel 2019 dalla Regione Toscana nell’ambito della Rete clinica per le gravidanze ad alto rischio (Delibera regionale 892, 2019). L’Azienda ospedaliero-universitaria pisana (Aoup) funge da centro di riferimento di area vasta per i casi clinici più complessi, inviati dalle aziende sanitarie territoriali, grazie all’elevato standard qualitativo dell’équipe multidisciplinare nella gestione e cura della madre e del feto.

Dei casi trattati, 702 riguardavano patologie materne, con una prevalenza di diabete, obesità, malattie reumatologiche, patologie ipertensive, malattie ematologiche (soprattutto anemia, talassemia o disturbi della coagulazione), patologie ostetriche e cardiovascolari (ipertensione gestazionale, extrasistolia o ipertensione pre-gravidica). Al contrario, 622 casi riguardavano patologie fetali, principalmente malformazioni, patologie congenite ereditarie, parti plurigemellari o l’assunzione di sostanze stupefacenti da parte della madre. Questi casi hanno comportato 211 diagnosi invasive e 677 test prenatali non invasivi.

Tra le anomalie anatomiche fetali esaminate, si sono manifestate soprattutto malformazioni dell’apparato respiratorio e cardiovascolare (164 pazienti con anomalie fetali confermate), genito-urinarie e gravidanze multiple complesse. Tra queste, si segnalano 3 gravidanze trigemine, 1 monocoriale monoamniotica, 1 caso di gemelli siamesi, 29 monocoriali biamniotiche e 27 bicoriali complesse. Inoltre, sono stati trattati 29 casi con anomalie placentari o infezioni durante la gravidanza, come citomegalovirus, toxoplasmosi ed herpes.

La casistica trattata a Pisa è stata prevalentemente caratterizzata dalle Gar-Gravidanze ad alto rischio (circa l’80% del totale), essendo l’Aoup ospedale territoriale per la città di Pisa. I criteri sono meno restrittivi rispetto alle Gara-Gravidanze ad alto rischio avanzato, che costituiscono circa il 20% dei casi e provengono principalmente dall’area vasta nord-ovest. Questi ultimi includono pazienti con patologia oncologica in atto (6% dei casi presso l’Unità di Medicina materno-fetale), obese con indice di massa corporea superiore a 40 (48% dei casi a Pisa), pazienti trapiantate, con malattie genetiche rare e con malattie autoimmuni con danno d’organo che devono mantenere la terapia in atto.