Con una conferenza stampa alle ore 12 Massimiliano Grasso ha illustrato il ricorso al TAR che potrebbe annullare le votazioni appena trascorse a Civitavecchia. Il caso è relativo al primo turno elettorale nel quale a contendersi il secondo posto al ballottaggio erano i candidati Grasso (La Svolta) e Cozzolino (M5S), poi divenuto sindaco. Il distacco tra i due, a seguito di un appassionante testa a testa, fu di 45 voti, che poi si ridusse a 39 dopo la verifica dei voti contestati. Loperato di un magistrato portò alla luce un altissimo numero di incongruenze nelle cifre riportate su quasi la metà dei verbali di seggio. Somme di preferenze che sono distanti dal dato complessivo dei votanti di oltre 50 unità. Il ricorso si fonda sul caso di omonimia tra Mariassunta Cozzolino appartenente ad una lista collegata a Grasso e Antonio Cozzolino, candidato Sindaco M5S. Nei verbali 9, 26, 39, 43 e 51 risulta infatti agli atti la contestazione da parte dei rappresentanti di Lista di Grasso sullattribuzione di almeno 76 voti.
Due le tipologie di voti contestati:
- 51 schede senza croce con il cognome Cozzolino riportato a fianco del simbolo del M5S, nel riquadro dedicato alle preferenze
- 25 schede con croce su M5S e sempre indicato a fianco Cozzolino nello spazio dedicato alla preferenza
Il ricorso punta a ritenere nulle entrambe le tipologie di voto, che sono state invece conteggiate a favore di Antonio Cozzolino. Per Grasso non si può evincere la reale intenzione di voto dellelettore a causa dellambiguità. Anche nel caso delle 25 schede seppur sia presente la croce sul simbolo M5S il voto potrebbe essere annullato. La posizione rispetto alla seconda tipologia di voto sembra più debole della prima, che però basterebbe a decretare non valido il risultato. Togliendo 51 voti a Cozzolino sarebbe andato al ballottaggio Massimiliano Grasso. A corredo del ricorso vengono allegate sentenze analoghe come quella del caso Mola di Bari. Usando linterpretazione di quella sentenza ad avere ragione sarebbe Grasso. Vedremo linterpretazione del TAR che impiegherà qualche mese prima di pronunciarsi.