Gradito ritorno: Transiberiana, torna il prog-rock del Banco

    “Transiberiana è stato un lavoro speciale. Ero completamente concentrato sulla nuova opera contemporanea del Banco, ’Orlando’, quando mi è stato chiesto di realizzare un nuovo album inedito, che potesse rispondere con chiarezza alle aspettative del nostro pubblico sulla nostra volontà di far proseguire la storia del BMS. Il primo obiettivo era il titolo, la storia. E quando fra varie ipotesi è nata Transiberiana, ho capito che era la storia giusta: affascinante, misteriosa, piena di simboli e potenzialità di racconto. E da questa ’visione’ sono usciti di fila gli undici brani, uno per ogni momento dello storyboard. Il viaggio della vita! Un bellissimo argomento da trattare e musicare, fatto di biografia, di sogni, di ideali, di realtà, di meraviglia, di stupore, di paure e timori… Spero che tutto questo siamo riusciti ad esprimerlo, perché c’è molto di vero in quello che abbiamo scritto, c’è molto di noi oggi, in questo momento di disorientamento, in cui tutto sembra difficile e avvelenato dal cinismo, dal materialismo… Sembra che per la poesia non ci sia più spazio… Invece non è così: la poesia è vita, è sentimento, è visione di un futuro diverso! Ed anche la musica è visione, anzi è la sorella della pittura, perché, come diceva Leonardo, è figurazione dell’invisibile!”.
    Vittorio Nocenzi, storico componente del Banco del Mutuo Soccorso, una della band più influenti della musica prog-rock italiana, presenta ‘Transiberiana’, l’album in uscita in moltissimi paesi il 10 maggio 2019 (per Inside Out Music/Sony Music Group).
    Un ritorno sulle scene, quello della famosa band laziale atteso ben 25 anni dal precedente ’13’. 
    Una storia lunga e travagliata quella della band, segnata da due lutti immensi, come la scomparsa prima di Francesco Di Giacomo (voce splendida),  e poi di Rodolfo Maltese (chitarra e tromba, oltre che compositore), che hanno inevitabilmente spezzato le ali agli altri componenti, chiamati ad interrogarsi seriamente sul loro futuro.
    Tuttavia il tempo riesce a restituire a Nocenzi la voglia di tornare a camminare quella via, da sempre vissuta “come un’idea che non puoi fermare”, dice, raccontando gli inserimenti rappresentati da Michelangelo Nocenzi e Paolo Logli.
    Così, ‘sperimentando, racconta Vittorio Nocenzi, “Per la prima volta è arrivato prima il titolo, poi la musica. Ci ho riflettuto a lungo, volevo trovare un titolo che rappresentasse tutto questo, sul quale costruire il racconto della mia vita di compositore e di essere umano”. Arie, atmosfere che la. Momento giusto divengono canzoni. Ne scelgono 11 (‘Stelle sulla terra’; ‘L’imprevisto’; ‘La discesa dal treno’; ‘L’assalto dei lupi’; ‘Campi di Fragole’; ‘Lo sciamano’; ‘Eterna Transiberiana’; ‘I ruderi del gulag’; ‘Lasciando alle spalle’; ‘Il grande bianco’; ‘Oceano: Strade di sale’), 
    e nasce così ‘Transiberiana’, capace di rappresentare u sunto rta il ‘vecchio’ corso ed il futuro. Michelangelo, il figlio pianista-batterista di Nocenzi ha contribuito notevolmente a questo nuovo cammino, anche perché, inevitabilmente è cresciuto sotto l’influenza compositiva di questi splendidi musicisti. Come dice infatti di lui il padre, “Michelangelo è cresciuto a pane e Banco”. Ma anche Paolo Logli, inizialmente grandissimo amico sia degli indimenticati Francesco e Vittorio.
    A credere in questa nuova avventura è Thomas Waber, Presidente Inside Out Music, che afferma: “Siamo davvero onorati di poter lavorare con una delle più importanti e leggendarie prog band italiane. Dopo i fasti del passato, sono certo che con questo nuovo album contribuiremo ad un rinnovato successo della band”. Gli fa eco il General Manager Strategic Marketing & Catalogo di Sony Music Italia, Paolo Maiorino, che racconta: “L’idea di questo percorso artistico nacque nel 2012 con Francesco e Vittorio. Cominciammo col riposizionare il Banco ai livelli di eccellenza che gli spettavano lavorando insieme a progetti discografici . Poi la vita come spesso accade ti mette di fronte a perdite dolorose, che ti fanno sprofondare nell’oblio del senso di mancanza per qualcuno che hai amato, col quale hai condiviso un percorso di vita e di lavoro e che improvvisamente viene meno. Francesco prima, Rodolfo un anno dopo. Abbiamo barcollato tutti, fatto fatica ad accettare una realtà profondamente ingiusta ma poi ha prevalso la determinazione di continuare quella strada intrapresa con loro ancora con noi. ‘Transiberiana’ è nato dalla volontà ferrea di Vittorio di non lasciarsi sopraffare dallo sconforto e dedicarsi completamente ad un nuovo progetto musicale che in qualche modo portasse avanti il percorso del Banco nel rispetto e nel ricordo di chi non c’è più e, consentitemelo, citando il titolo di un album dal vivo che pubblicammo nel 2014, all’indomani della scomparsa di Francesco Di Giacomo, perché questa è un’idea che non puoi fermare”.
    Max