“E’ stato un incontro molto intenso, utile, spero reciprocamente stimolante, abbiamo affrontato tante cose. Ci interessa che si faccia l’interesse italiano in Europa, con spirito europeo, questo significa no all’austerità, no a patti e vincoli del 3%, a sacrifici lacrime e sangue”.
E’ parso particolarmente raggiante Matteo Salvini, al termine del secondo colloquio tenuto poco fa con il premier incaricato.
Come ha tenuto subito a precisare il leader della Lega, ”Non abbiamo parlato di ministeri, governi tecnici, politici. Abbiamo fiducia nell’idea di squadra che ha il professor Draghi. Abbiamo parlato di Europa, il nostro obiettivo è che l’Italia torni protagonista. Vogliamo che si faccia l’interesse italiano in sede europea. Abbiamo parlato di sviluppo, di rilancio, di economia, di lavoro. Noi possiamo far parte di un governo che pensa alla crescita felice, non alla decrescita infelice“.
Ovviamente l’adesione del Carroccio al sostegno di Draghi, così come quello di Forza Italia, tende ad equilibrare la formazione di un esecutivo – a questo punto – molto più vicino ad un governo di unità nazionale, che ad una ‘replica’ della maggioranza che ci ha cacciato in questo disastro.
Una mossa fondamentale per l’opposizione nello scacchiere politico, in parte non abbastanza incisiva per la ‘chiamata fuori’ di Fdi, che sotto l’ombrello della ‘coerenza’ (ma in emergenza non ci sono protagonismi: si lavora e si combatte per il Paese), ha deciso di passare all’opposizione, riuscendo persino a vantarsi di questa scelta politicamente poco felice…
Max