“In 20 mesi sbloccheremo opere per un punto di pil, almeno 15-16 miliardi in tutta Italia. E se il Sud sarà capace di far fruttare vecchi e nuovi fondi europei crescerà del 2,5-3%“. Lo annuncia il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio in un’intervista a Repubblica. “Rafforzeremo i collegamenti tra porti, strade e ferrovie – spiega il ministro -. Faremo molta cura del ferro, specie nelle tratte locali di Calabria, Sicilia e Sardegna”. “E poi la cura dell’acqua – continua – sbloccando i 5 miliardi di investimenti fermi nei porti. Dal 10 agosto, ad esempio, partiranno dieci coppie di treni alla settimana carichi di merci arrivate dal mare, dal porto di Gioia Tauro al grande interporto campano di Marcianise”. Delrio difende quindi il premier: “Renzi è stato il primo premier fisicamente presente nelle aree di crisi del Sud ogni tre mesi”, “abbiamo un piano per tutto -ricorda -: scuola,dissesto, porti, aeroporti, strade, autostrade, cultura, impresa, ricerca”. Sull’Agenzia per la coesione, Delrio rivendica: “funziona dal gennaio 2014, assieme al dipartimento da me creato a Palazzo Chigi. È grazie al lavoro costante e silenzioso di questa struttura che abbiamo portato la certificazione dei fondi con l’Ue al 70%, tre punti sopra il target. E che abbiamo fatto ripartire Pompei. Significa non perdere soldi”. “La struttura c’è – sottolinea -. E Claudio De Vincenti sta facendo un ottimo lavoro. Sono stati già approvati da Bruxelles 40 programmi su 50. Poi certo ci sono stati problemi locali: la crisi siciliana, le elezioni in Campania e Puglia, le tre regioni destinatarie della maggioranza dei fondi”.