(Adnkronos) – “Abbiamo dato per l’ennesima volta l’immagine di un grande circo equestre”. Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca in una diretta Facebook si esprime sulla fine del governo Draghi. “Il primo risultato di questa vicenda politica sconcertante è la perdita di dignità e credibilità dell’Italia sul piano internazionale”.
“Per l’ennesima volta – aggiunge De Luca – l’Italia si presenta come un Paese del tutto inaffidabile, preda di turbolenze politiche, di vicende partitiche sconcertanti, con Governi che non riescono a stare in piedi più di un anno e mezzo. E’ qualcosa di davvero umiliante per il nostro Paese”.
Secondo De Luca “la responsabilità di questa crisi è dei Cinque Stelle, della Lega e di Forza Italia. I Cinque Stelle hanno fatto qualcosa di sconcertante. Conte, che ha detto ‘ci hanno messo alla porta’, ma è una mistificazione. Se c’è una cosa che Draghi ha ripetuto con chiarezza in queste tre settimane è la sua intenzione di non dare vita a un Governo senza il consenso dei Cinque Stelle. La verità è che hanno promosso un’iniziativa tutta rivolta agli interessi di partito per cercare di recuperare qualche voto. E’ stata un’iniziativa irresponsabile, alla quale si è aggiunta l’iniziativa altrettanto irresponsabile di Lega e Forza Italia che hanno proposto a Draghi di fare un Governo con il loro appoggio purché privo dell’appoggio dei Cinque Stelle, una manfrina evidente”.
“Dopo il 25 settembre noi rischiamo di avere una situazione politica peggiore di quella attuale, o perlomeno identica”, ammonisce De Luca. “Abbiamo un sistema elettorale che è francamente demenziale. In Italia abbiamo una legge elettorale che prevede che ci sia una rappresentanza parlamentare per tutti, anche per un amministratore di condominio. Una democrazia che voglia funzionare non può garantire la rappresentanza a tutti, anche a chi non rappresenta nulla”. Secondo De Luca “avremo dovuto trovare il coraggio in Italia di fare una legge alla tedesca, anche proporzionale ma, se non con lo sbarramento al 7%, almeno con una soglia del 5%. Questo avrebbe consentito di avere un Parlamento più o meno governabile, ma in Italia nessuno ha avuto il coraggio di fare una proposta del genere. Quindi – ribadisce – andiamo a votare con questa legge e rischiamo di avere dopo il 25 settembre esattamente la stessa situazione, perché al di là delle chiacchiere che sentiamo raccontare in queste ore le divisioni e le frantumazioni sono da tutte le parti”.