Come ripetuto nei giorni scorsi, per far sì che questo nuovo governo formatosi sotto l’egida Draghi, brilli per equità, c’è da ‘risolvere’ la questione rosa e la scarsa ‘componente meridionale’ all’interno dell’esecutivo.
Dunque, forse già da stasera, si inizierà a lavorare per definire nei dettagli un’alleanza, costituitasi intorno alla promessa di lavorare insieme per restituire al Paese una parvenza di serietà e stabilità economica.
Dunque, per completare nel migliore dei modi l’opera di ‘restyling’, ora al centro degli incontri la questione dei sottosegretari che, a conti fatti, si traduce in ’11 poltrone’: 8 delle quali spettano al M5S, 7 ciascuno invece per Lega e Pd, 7 a Forza Italia, 2 ad Italia Viva ed infine una ciascuna, a Leu, Maie, + Europa, e ad Autonomie e centristi.
Altra questione il Mef dove, ora sotto la guida del ministro Daniele Franco, così come accaduto nel precedente governo, i posti a disposizione sarebbero 5.
Qui, azzardando anche una previsione ‘nominativa’, seguendo la logica, per il M5s si parla dell’ex viceministra Laura Castelli mentre, nel caso del Pd, a dispetto di Antonio Misiani – proprio per la questione delle quote rosa – in pole vi sarebbe Marianna Madia.
Sul fronte opposto, se la Lega potrebbe puntare su Bitonci, non sono stati ancora sciolti invece i ‘nodi’ interni a chi occuperà il posto destinato a Forza Italia e, su chi la ‘spunterà’ fra Italia Viva e Leu.
Max
Max