Sarà un tragitto complicato, quello della manovra, che entro fine dicembre dovrà ottenere lappoggio da Camera e Senato, probabilmente ricorrendo al voto di fiducia. Nel frattempo – sulla fiducia lesecutivo Conte già può vantare un record non prevedibile allinizio. In tutto, dagli albori del nuovo insediamento, la fiducia è stata chiesta 6 volte. Più del 31 per cento delle normative sono passate con la fiducia, secondo uno studio di Openpolis. Dal 2008 ad oggi, questo triste primato spettava ad un governo tecnico – quello di Monti (45 per cento) – e a quello di Gentiloni (35,9 per cento). La giunta gialloverde ha fatto più del governo Letta (27,7 per cento delle leggi approvate con la fiducia) e dellesecutivo Renzi (26,7). Per lultimo governo Berlusconi i dati era fermi appena al 16 per cento. Eppure uno degli alleati di governo – il Movimento 5Stelle era andato contro in diverse occasioni in passato contro la fiducia. Indimenticabile unesebizione in video di Paola Taverna, che commentava: “Fiducia di che? Siamo in dittatura, in un film muto”. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha dovuto confessare: “Parliamo di un problema vecchio che nasce nelle legislature precedenti, quello del rapporto tra Governo e Parlamento. Nel mio discorso di insediamento ho detto che avevo intenzione di far tornare il Parlamento centrale. Decreti o fiducie non dipendono dal sottoscritto, anche se io cerco che siano il minor numero possibile”. Un dato è che il richiamo alla fiducia, per lattuale amministrazione, ha subìto unaccelerata nel corso dei mesi. E per giunta è stata utilizzata non per ottimizzare i tempi, ma per cancellare diatribe politiche interne della maggioranza. La prima volta avvenne a settembre sul provvedimento milleproroghe, che prevedeva le discusse misure sulla riduzione dei costi destinati alle periferie e quelle sulla autocertificazione per i vaccini. Il record è stato toccato con il decreto sicurezza, provvedimento caro a Salvini, su cui parte dei M5S avevano fatto muro.