Alla fine quello che, benché fosse nell’aria da settimane, ci auguravamo non arrivasse mai, è invece qui: crisi di governo.
Ora, senza stare per l’ennesima volta a ripercorrer la cronistoria parlamentare degli ultimi giorni, atteniamoci da quanto dichiarato dal leader M5s, Giuseppe Conte, appena ieri sera.
Governo, arriva la crisi, Conte ieri: “Noi siamo disponibili dare il nostro contributo, ma non a firmare cambiali in bianco”
“Al Senato non è possibile operare un voto disgiunto”, aveva affermato ieri Conte, dopo aver avuto più incontri e colloqui all’interno del suo Movimento. “Noi domani (oggi ndr) non parteciperemo al voto, con le stesse lineari e coerenti motivazioni di quanto fatto alla Camera, e chiedendo un cambio di passo del governo. Noi siamo disponibili a dialogare e dare il nostro contributo, ma non siamo disponibili a firmare cambiali in bianco“.
Governo, arriva la crisi, Conte ieri: “Dal premier disponibilità a venirci incontro su tutti i punti, ma occorrono misure concrete”
Quindi ha poi aggiunto l’ex premier, “Ho avuto un colloquio con il premier Draghi, abbiamo parlato anche degli altri punti e devo registrare una disponibilità del presidente a venirci incontro su tutti i punti. Però è evidente che la fase che stiamo affrontando non può accontentarsi di dichiarazioni di intenti e di impegni, occorrono misure concrete“.
Governo, arriva la crisi, Conte ieri: “Il documento consegnato a Draghi, non è l’elenco di petizioni politiche da rivendicare con arroganza”
Infine, sempre a proposito dell’ormai ‘mitico’ documento consegnato a Draghi la scorsa settimana, Conte tiene a rimarcare che “non l’ho inteso e non l’abbiamo inteso come una sommatoria di bandierine del M5S, come l’elenco di petizioni politiche da rivendicare con arroganza. Ma come un contributo serio, responsabile, rispetto al momento drammatico che il Paese sta vivendo“.
Governo, arriva la crisi: come stanno vivendo questo delicato passaggio i vari leader della maggioranza e non?
Di Maio: “I dirigenti M5S stavano pianificando da mesi l’apertura di una crisi per mettere fine al governo Draghi”
Colpisce ma non più di tanto, quanto affermato dal ministro e leader di Italia per il Futuro, Luigi Di Maio, rispetto all’atteggiamento adottato dal suo ex Movimento: “I dirigenti M5S stavano pianificando da mesi l’apertura di una crisi per mettere fine al governo Draghi. Sperano in 9 mesi di campagna elettorale per risalire nei sondaggi, ma così condannano solo il Paese al baratro economico e sociale. Non potevamo essere complici di questo piano cinico e opportunista, che trascina il paese al voto anticipato e al collasso economico e sociale“.
Letta: “Se altri partiti della maggioranza si sfileranno, allora la parola passerà agli italiani”
Evidente spiazzato da quanto comunicato oggi dal M5s, per altro il ‘partito’ (un tempo ‘odiato’) più vicino al Pd, Enrico Letta commenta questo ‘strappo’ affermando che “Non siamo disponibili a tirare avanti purchessia. Se non ci saranno le condizioni, se gli altri partiti della maggioranza non ci staranno, se altri partiti della maggioranza si sfileranno, allora la parola passerà agli italiani. E noi saremo pronti ad andare davanti agli italiani con il nostro progetto“. Un punto di vista ‘leggermente’ differente da quello pronunciato nei giorni scorsi, quando era ancora tutto in divenire, ed il segretario dem dava quasi per scontato che, ‘senza il M5s tutti a casa’.
Letta: “Ora occorre un chiarimento in cui ognuno dice chiaramente che cosa vuole fare, premesse le intenzioni del presidente del Consiglio”
Ad ogni modo il segretario del Pd ha rimarcato che “Quello che è accaduto è un passaggio di discontinuità molto forte, di cui bisogna prendere atto e di cui non si può far finta di niente. Quello che deve avvenire in Parlamento è un chiarimento in cui ognuno dice chiaramente che cosa vuole fare, ovviamente sulla base delle intenzioni del presidente del Consiglio”. Insomma, “la via naturale” secondo Letta, prevede un “passaggio chiave, un chiarimento, dove ognuno si assumerà le proprie responsabilità e sulla base di questo poi deciderà se la legislatura continua oppure no. Noi, per essere chiari, seguiremo come abbiamo sempre fatto, lo spirito collaborativo delle istituzioni“.
Renzi: ” Sono momenti delicati per le democrazie, e Draghi deve continuare a fare il presidente del Consiglio perché serve all’Italia”
Nell’ambito della dichiarazione di voto, il leader di Iv, Matteo Renzi ha affermato, “Io sono un estimatore del premier Draghi e con la stessa franchezza bisogna avere il coraggio di dire a Draghi che nulla giustifica oggi la fine del governo. Sono momenti delicati per le democrazie in questo 2022,ci sono difficoltà enormi, e Draghi deve continuare a fare il presidente del Consiglio perché serve all’Italia. Se oggi ci fosse una crisi, festeggeranno in capitali non democratiche“.
Meloni: “Il governo ‘dei migliori’ è immobile, alle prese con i giochi di palazzo di questo o quel partito. Basta, pietà. Tutti a casa”
Molto diretta invece la leader di Fdi, Giorgia Meloni la quale, senza troppi preamboli ha sbottato: “Guerra, pandemia, inflazione, povertà crescente, caro bollette, aumento del costo delle materie prime, rischi sull’approvvigionamento energetico, crisi alimentare. E il governo ‘dei migliori’ è immobile, alle prese con i giochi di palazzo di questo o quel partito. Basta, pietà. Tutti a casa: elezioni subito!“.
Max