GOVERNO – RENZI FIDUCIOSO: ‘IL 2016 SARÀ UN ANNO DENSO DI NOVITÀ SU DIVERSI FRONTI, SIA INTERNI CHE INTERNAZIONALI’

    renzi-premier.jpg (930×523)

    Mentre ne bene, ’o nel male’, proseguono le operazioni di voto sulle Riforme, tra cadute di stile e forti opposizioni, Renzi fa il punto della situazione:  “Io voglio il Pd unito, sempre. E lavoro per questo”, e lo fa raccontandosi a La Repubblica, nel corso di un’interessante intervista dove affronta diversi temi. Così, intervistato da ’La Repubblica’, il premier affronta diversi temi salienti dell’attuale momento: “c’è ancora qualcuno che forse non ha ancora elaborato a pieno il lutto del congresso. Siamo quasi a metà della mia segreteria: tra breve chiunque potrà metterla in discussione e vincere il congresso. E’ giusto – prosegue il presidente del Consiglio a proposito della ‘sua’ minoranza – che ci sia spazio per le idee altrui, in particolar modo sui temi costituzionali. Dovremo invece trovare regole condivise sul voto di fiducia, ma sarà un tema che ci porremo in futuro, non adesso.  Non condivido alcune loro idee ma non dubito della loro lealtà”, e una precisazione “Verdini e i suoi non fanno parte della maggioranza di governo. Votano le riforme non la fiducia”, “. Renzi allarga poi lo sguardo sul Paese: “L’Italia è ripartita, non lo dico io, lo dicono i numeri dell’Istat, del Fmi, dell’Inps. Tutto questo è frutto delle riforme. Ce lo stanno riconoscendo i principali operatori del mondo economico e finanziario globale.  Spero che il Jobs Act sia riconosciuto da tutti per quello che è: un’occasione per aumentare i diritti e ridurre il precariato, con buona pace di chi urlava il contrario.  Oggi mi permetto di dire che la vera questione è creare un clima di fiducia nel Paese. Solo questo può portare i risparmiatori italiani, che sono molto oculati e prudenti e non a caso sono i risparmiatori più forti del mondo, a mettere di nuovo in circolo i soldi”. Inevitabile quindi l’argomento tasse: “Ires. Non ci sarà senz’altro nel 2017 e nel 2016 , e qualche altra sorpresa ci sarà e sarà positiva” annuncia il premier il presidente del Consiglio, che rilancia l’intenzione di abolire la Tasi: “Toglierla sulla prima casa per tutti e per sempre è un fatto di giustizia sociale in un Paese in cui il 75% dei possessori di prima casa è un lavoratore dipendente. Ovviamente chi ha di più, e dunque dalla seconda casa in poi, continuerà a pagare la seconda, la terza, la quarta, eccetera. Le tasse scendono. Davvero”. Molti e i temi, tasse a parte, che necessitano di rapidi interventi. Fra tutti l’indigenza dilagante e la sanità:  “Non posso ancora indicare i dettagli. Dico solo che abbiamo una sensibilità particolare verso i bambini che soffrono l’indigenza. Che sono tanti e non solo al sud”. Quindi i presunti tagli alla sanità: “Falso. Nel 2013 sulla sanità c’erano 106 miliardi. L’anno dopo sono diventati 109, poi 110, il prossimo anno 111. Sulla sanità l’”aumento di fondi è costante. Stiamo aumentando i fondi, non li stiamo tagliando”. Inevitabile la politica estera, con la Siria in primo piano: “Non sarà semplicemente aiutando Assad che bloccheremo l’Isis. Né considerandolo l’unico problema come fanno in modo altrettanto banale altri – tiene a sottolineare Renzi –  Il punto non è chi ha ragione o quanta prudenza dobbiamo tenere. Occorre un progetto pluriennale e una coalizione che non si limiti ad annunciare qualche raid aereo. Nessuno tra i leader occidentali può ragionevolmente pensare che si possa appaltare Damasco alla Russia o, a maggior ragione, al tandem russo-iraniano. Ma dobbiamo anche avere il coraggio di dirci che il problema va ben oltre la Siria. Non a caso abbiamo aderito all’invito di Obama di continuare a tenere le nostre truppe in Afghanistan. Non a caso seguiamo da vicino la situazione libanese, e seguiamo la dinamica del Mediterraneo e più in generale dell’Africa. che costituisce sempre più il punto di riferimento della nostra politica estera”.

    M.T.