’GLI STUDENTI NON SONO NUMERI: BOICOTTEREMO I TEST’. PROTESTA NOTTURNA DELL’UNIONE STUDENTESCA AL MIUR CONTRO L’INVALSI

“La Buona scuola ha esteso il modello Invalsi introducendo classifiche e selezioni per scuole, docenti e studenti. Noi crediamo che i test Invalsi siano dannosi e che creino discriminazioni. Valutare non può significare schedare, mettere in classifica, favorire la competizione tra scuole e studenti, indirizzare e svilire la didattica rendendola un semplice bagaglio di nozioni da digerire per affrontare i test. La valutazione è parte integrante del percorso formativo, non è il fine. Per questo proponiamo modelli di valutazione narrativa, ossia una descrizione che motivi il voto per aiutarci a comprendere cosa migliorare nelle singole materie, ed una nuova valutazione di sistema campionaria, indipendente e partecipata”. E’ Danilo Lampis, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Studenti, ha spiegare la protesta dell’Unione degli Studenti, che stanotte si è prodotta in un blitz presso il Miur. Con i volti coperti da maschere raffiguranti il codice a barre (simbolo della schedatura che produce l’Invalsi), esponendo uno striscione con scritto “Studenti, non numeri! #StopInvalsi”,  l’Uds, protagonista una seguitissima fotopetizione, ha invitato tutti al boicottaggio delle prove: gli studenti scriveranno ’Studenti non numeri’ sui test, oppure leggeranno dei libri durante la somministrazione della prova. In molte città si organizzeranno cortei, flash mob, lezioni di piazza. “L’idea che si possa produrre un’istantanea della scuola pubblica senza tener conto delle specificità di ogni contesto e della processualità della valutazione non è solo deleteria ed errata, ma tende ad appiattire verso il basso la didattica, svilendo anche il lavoro dei professori – ha aggiunto ancora Lampis – Il Governo continua a procedere in maniera antidemocratica sul tema quando invece dovrebbe ascoltare le varie voci di protesta che si levano da tanti anni. Per questo oggi boicotteremo le Invalsi scrivendo Studenti non numeri sulle prove, leggendo dei libri durante la somministrazione della prova. In molte città organizzeremo cortei, flash mob, lezioni di piazza. I test non sono obbligatori per gli studenti, ma spesso vengono imposti con la minaccia della valutazione degli stessi come compiti in classe veri e propri. Da domani sarà operativo il nostro sportello contro le illegittime sanzioni disciplinari a chi sceglie di boicottare”.

M.