Home ATTUALITÀ Giustizia, Nordio: “Certezza della pena non è solo in carcere”

    Giustizia, Nordio: “Certezza della pena non è solo in carcere”

    (Adnkronos) – Le carceri “sono la mia priorità”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, arrivando alla presentazione del calendario della Polizia penitenziaria, che si svolge all’Università ‘Roma Tre’, sottolineando che “la certezza della pena, che è uno dei capisaldi del garantismo, prevede che la pena debba essere eseguita ma questo non significa solo carcere, e soprattutto non significa carcere crudele o inumano, che sarebbe contro la Costituzione e i principi cristiani’’. “Il detenuto deve essere aiutato nel suo recupero, o almeno a non farlo diventare peggiore di quando è entrato’’, ha spiegato, indicando il lavoro e lo sport tra le attività da potenziare nelle carceri. 

    Quando alle criticità da affrontare, il ministro, ricordando il passaggio del discorso del premier Giorgia Meloni alle Camere dedicato “al tasto dolente dei suicidi’’, ha indicato “l’inadeguatezza delle strutture: ne vanno costruite di nuove e vanno migliorate quelle esistenti”, ha spiegato, e “vanno potenziati gli organici della polizia penitenziaria e migliorato il loro trattamento economico, vivono in condizioni difficili’’. Si tratta, ha sottolineato, di “criticità che si trascinano da decenni e che si sono un po’ attenuate’’. “Nel nostro programma c’è il potenziamento delle strutture edilizie e delle risorse umane. Va dato atto alla ministra Cartabia e al capo del Dap Renoldi di essere stati efficaci, dedicheremo il massimo sforzo a migliorare ulteriormente la situazione”, ha assicurato. 

    “Ieri ho sentito in Senato una lamentela sull’età media dei componenti del Governo. In effetti non credo che la saggezza coincida con la vecchiaia, perché una persona a 40 anni – come diceva Marco Aurelio – ha visto tutto ciò che è, che è stato e che sarà”, afferma aggiungendo: “Ricordo tuttavia che il giovane Napoleone fu sconfitto in Russia da Kutuzov, a Waterloo da von Blücher, che avevano il doppio della sua età e che Churchill celebrò la vittoria su Hitler all’età che ho io ora”.