(Adnkronos) – “Stavano truccando il concorso in magistratura ordinaria, rendendo riconoscibile con segni identificazione il tema in una delle tre discipline, informando uno dei commissari del concorso del segno identificativo dello scritto”. Lo ha reso noto il procuratore di Roma Francesco Lo Voi nel corso di un convegno alla Corte dei Conti specificando che i fatti non sono più coperti da segreto investigativo. In base a quanto si apprende, nell’inchiesta ci sono due indagati, un professore universitario nella qualità di commissario dell’ultimo concorso in magistratura, e uno dei candidati. Le indagini si sono concluse con un decreto di giudizio immediato.
“Per un errore il messaggio con il segno identificativo è stato trasmesso sul telefono di un altro commissario – ha spiegato Lo Voi – Quest’ultimo ha denunciato quanto avvenuto, abbiamo aperto un procedimento penale e nel giro di pochi giorni abbiamo identificato i protagonisti. Abbiamo cercato i profili penali e se non avessimo avuto il 323 (abuso d’ufficio, ndr.) un fatto come questo, che a me pare piuttosto grave, non avremmo potuto fare assolutamente niente'”.
Durante il convegno alla Corte dei Conti dal titolo ‘La paura della firma’, Lo Voi ha illustrato anche i dati relativi al reato di abuso d’ufficio dal 2019 a oggi: 29 casi nel 2019, 16 casi nel 2020, 9 casi nel 2021 e 10 casi nel 2022. ”Com’è che la paura della firma viene sempre dopo e mai prima? Non viene quando qualcuno si candida – ha sottolineato il procuratore capo di Roma – quando cerca appoggi per avere un incarico pubblico. La paura può colpire tutti ma è necessaria cautela e scrupolo”