“Incontrare Salvini sulla giustizia? Io incontro tutti, ma vedo che Salvini ha un’altra agenda su questo punto, pensa che il referendum sia meglio… la mia impressione è che lo fa perché non vuole affrontare questo tema oggi, non vuole fare la riforma con noi e con il referendum butta la palla in calcio d’angolo. Noi siamo per farla subito”. Così Enrico Letta a Rainews24.
“Oggi – sottolinea il segretario Pd – abbiamo un’occasione unica e straordinaria” per fare la riforma della giustizia. “Ho molta fiducia nel ministro Cartabia e in Draghi. Cartabia passerà alla storia come il ministro che avrà superato la contrapposizione politica decennale sulla giustizia”.
Letta dice poi che “non è tempo di azioni ordinarie, usciamo dalla pandemia sconvolti” in tutti gli ambiti. Al governo “ogni giorno è una fatica perché è una maggioranza molto larga e composita”, “ma sono molto contento di quanto accaduto in questi tre mesi. Ora ci sono molte scelte complesse sul dopo pandemia” e “non è l’ordinarietà che ci porterà a vincere”.
Giuseppe Conte vuole staccare la spina al governo Draghi? “In questi due mesi da quando sono tornato vedo che il gossip è diventata una mania, uno sport nazionale”, meglio “non andare dietro a questi gossip e pettegolezzi – replica il segretario Pd – Io so che Conte sta facendo un ottimo lavoro con i 5 Stelle. Lo dimostra anche l’ottima soluzione per Napoli”.
Sulla sua proposta della dote ai 18enni, Letta spiega che “è un simbolo, un modo per dire ai ragazzi – che si sono sacrificati per salvare gli anziani – che il Paese tutto ne è consapevole e li vuole risarcire e dare un’opportunità per diventare indipendenti o con una attività professionale o con lo studio”.
Quanto al blocco dei licenziamenti, “noi siamo per un’uscita graduale e selettiva. Ci sono settori per cui il blocco dei licenziamenti non ha più senso, come l’edilizia. Mentre per i servizi o il tessile non è così. Quindi è giusto andare a individuare i settori più in difficoltà e aiutarli”.
Poi il Colle. “Mi sono dato una regola: del Quirinale si comincia a parlare il giorno dopo il panettone…” dice Letta.