“Tra tutte le critiche espresse da Gratteri quelle che più preoccupano, poiché prefigurano scenari inquietanti, sono relative alle conseguenze concrete“.
Così i deputati/e M5s in Commissione Giustizia dove, stamane ha avuto luogo l’audizione del procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri (nella foto). Un’audizione definita “drammaticamente chiara”, e a seguito della quella i componenti M5s della Commissione hanno prodotto una nota in cui commentano che “La riforma del processo penale messa a punto dalla ministra Marta Cartabia deve essere modificata“.
Nello specifico i parlamentari spiegano che “Gratteri ha correttamente preannunciato un ‘aumento smisurato di appelli e ricorsi in Cassazione’ perché ‘con questa riforma a tutti, nessuno escluso, conviene presentare appello e poi ricorso in Cassazione non foss’altro per dare più lavoro ed ingolfare maggiormente la macchina della giustizia’. Si tratta di considerazioni che devono indurre tutti a rivedere e modificare nel profondo la riforma, soprattutto con riguardo a prescrizione e improcedibilità. Ne va del futuro del Paese“.
Nel corso della sua audizione il procuratore di Catanzaro, parlando delle nuove norme sulla prescrizione, ha illustrato che “il 50% dei processi anche gravi non si celebreranno alla luce dell’improcedibilità prevista dopo due anni per l’appello e uno per la Cassazione”. A tal proposito Gratteri ha tenuto ad ‘avvertire’ che “i 7 maxi processi che si stanno celebrando a Catanzaro per come è prevista oggi la norma saranno dichiarati improcedibili“, precisando inoltre, che “i processi che rischiano di non essere celebrati riguardano non solo i reati di mafia ma anche quelli contro la pubblica amministrazione”.
“In termini concreti – ha aggiunto il produttore – le conseguenze saranno la diminuzione del livello di sicurezza per la nazione, visto che certamente ancor di più conviene delinquere”. Questo in sostanza, è il rischio legate alle nuove norme sulla nuova prescrizione, interne agli emendamenti stilati dal governo in merito al disegno di legge di riforma del processo penale denunciato da Gratteri. Dunque, il monito di Gratteri è specificatamente riferito all’improcedibilità dell’azione penale prevista dalle nuove norme, dopo i tempi predeterminati per l’appello e la Cassazione, rispettivamente due anni e un anno. Quindi secondo Gratteri “Fissare una tagliola con un termine così ristretto vuol dire non assicurare che tutto venga analizzato con la dovuta attenzione. A questo punto sarebbe meglio tornare alle norme sulla prescrizione del reato come erano prima della riforma Bonafede, provocherebbero meno danni“.
Max