Dopo 10 anni la giunta Raggi dà il via al nuovo Piano di Protezione Civile. Strumento operativo aggiornatoa disposizione delle strutture di Roma Capitale per la gestione delle emergenze.
Quindi dopo 10 anni Roma Capitale si dota di un nuovo Piano di Protezione Civile per gestire le emergenze e pianificare le operazioni di soccorso, tenendo conto dei cambiamenti climatici e delle modifiche territoriali intervenute nellultimo decennio. La Giunta capitolina ha approvato il testo del nuovo strumento che subentrerà a quello attualmente in vigore, datato 2008.
Dopo dieci anni, Roma Capitale avrà un nuovo Piano di Protezione Civile. Un documento importante, organico, flessibile, in continuo aggiornamento. Il precedente Piano era del 2008, e quindi precedente al nuovo Codice della Protezione Civile del 2018. Rivederlo era necessario per aggiornare il testo comunale alla legge statale e alle altre innovazioni normative. Ma soprattutto cera bisogno di adeguare le attività di previsione, prevenzione e tutela dai rischi adattandole anche alle modifiche urbanistiche intervenute in questi anni. Il risultato è frutto di un importante lavoro di condivisione con i Municipi e i gruppi di Polizia Locale. Una partecipazione che proseguirà con il coinvolgimento della popolazione e delle diverse organizzazioni di volontariato, dichiara la Sindaca di RomaVirginia Raggi.
“Il nuovo Piano di Protezione Civile, prevedendo unaggiornata pianificazione delle varie tipologie dei rischi, rappresenta un valido strumento per gestire le emergenze e rendere Roma più sicura. Il prossimo passo, da realizzare nell’anno in corso, sarà un sistema di allertamento della popolazione in caso di emergenza” prosegueDiego Porta, Direttore del Dipartimento Sicurezza e Protezione Civile di Roma Capitale.
È ormai evidente a tutti che il clima sta cambiando, che gli eventi naturali assumono sempre di più una natura estrema: piogge intense, spesso a carattere tropicale, con grandi quantità dacqua riversate al suolo in tempi brevissimi, oppure estati torride, con picchi di caldo che contribuiscono ad aumentare il numero di incendi, creando danni allecosistema, disagi e potenziali pericoli alla popolazione.
Al fine di fronteggiare questi cambiamenti, risultava fondamentale che Roma Capitale disponesse di un Piano di Protezione Civile aggiornato, strumento di gestione imprescindibile ma anche base per una efficace attività di prevenzione. Il nuovo testo sostituisce quello approvato nel 2008 dal commissario straordinario del Comune di Roma Mario Morcone. È stato elaborato nel corso del 2018 dai tecnici del Dipartimento Sicurezza e Protezione Civile di Roma Capitale, diretto dal Dott. Diego Porta, tenendo conto delle più recenti analisi delle autorità competenti sui vari scenari di rischio idraulico, idrogeologico, sismico o dincidente rilevante e delle innovazioni normative subentrate come il nuovo Codice della Protezione Civile (D.Lgs. 1/18).
In particolare, il nuovo Piano è articolato in otto fascicoli, per un totale di circa 1.500 pagine, e affronta le seguenti tematiche:
Informazioni Generali;
Rischio Idraulico;
Rischio Idrogeologico da frana;
Neve e Ghiaccio;
Incendio Boschivo e di interfaccia;
Incidenti Rilevanti;
Rischio Sismico;
Altri rischi.
Ognuno di essi rappresenta un vero e proprio strumento operativo, da utilizzare in autonomia, durante ogni possibile evento o emergenza. In base al concetto di autoprotezione, inoltre, nei fascicoli sono riportate anche elementari condotte di autotutela, che i cittadini esposti al rischio sono invitati ad osservare. Inoltre, il Piano è integrato da oltre 270 elaborati cartografici dettagliati: ogni mappa evidenzia tematiche legate ai possibili rischi presenti sul territorio capitolino. Si tratta di un prezioso ausilio, che contiene tutti gli elementi necessari per unefficace pianificazione delle emergenze.
Nel caso di un evento calamitoso, il Piano prevede limmediato coinvolgimento di tutte le strutture interessate o che possono contribuire al superamento dellemergenza (Dipartimenti, Municipi e aziende partecipate di Roma Capitale, sanità, volontariato, gestione delle infrastrutture e servizi), e la convocazione, se necessario, del Centro Comunale di Coordinamento (C.O.C.) e delle Unità di Crisi Locali municipali (U.C.L).
Nella stesura, sono state individuate nel territorio più di 750 aree con diverse destinazioni duso, ripartite in:
aree di attesa, destinate ai cittadini;
aree di ammassamento per mezzi e soccorritori;
edifici destinati al ricovero della popolazione (scuole, palestre, ecc.);
aree di accoglienza, che possono essere attrezzate con tendopoli.
Inoltre, è previsto che Ie suddette aree vengano rese progressivamente attive in base alla tipologia e alla gravità dellemergenza in atto e che alla loro gestione contribuiscano le organizzazioni di volontariato.
Particolare importanza è attribuita allinformazione ai cittadini tramite il portale di Roma Capitale, i canali social e piattaforme digitali dedicate. Infatti, è indicato nel corso dellanno un approfondimento sullutilizzo di appper dispositivi mobili, utili per amplificare ulteriormente i messaggi di protezione civile. Al fine di sensibilizzare i più giovani a queste tematiche, sono programmate attività di comunicazione nelle scuole, integrate anche da esercitazioni.
Il Piano sarà portato allattenzione dellAssemblea Capitolina per il via libera definitivo. In seguito, verrà aggiornato con cadenza annuale, come previsto dal Codice di Protezione Civile (D.Lgs. n. 1 del 2018), e sarà uno strumento operativo in permanente evoluzione, tale da strutturare le attività del Dipartimento Sicurezza e Protezione Civile di Roma Capitale per gli anni a venire.