Ultimi preparativi prima del Giubileo Straordinario. Il countdown è partito. Le giornate che mancano all’apertura della Porta Santa si possono contare sulle dita della mano. I più positivi prevedono che circa 3 milioni di pellegrini arriveranno a Roma durante l’anno Santo. Ad oggi però non sembra che ci siano le condizioni. L’8 dicembre verseranno per le strade della capitale circa 100mila persone, fedeli e turisti curiosi. Un primo vero test sulla sicurezza pubblica per la capitale di Tronca e per il Governo Italiano. Pensare positivo senza dimenticare, come evidenzia l’ex Ministro alla difesa Arturo Parisi, che si è dentro una guerra. Così c’è la necessità di non abbassare la guardia perchè il rischio terrorismo non potrà mai essere zero. La priorità è quella di conoscere i pericoli senza smettere di vivere la propria vita. Per questo Roma continua a lavorare per essere all’altezza della richiesta di sicurezza dei cittadini.
Il titolare del Viminale, Angelino Alfano, rispondendo all’ interrogazione parlamentare relativa alla sicurezza per il Giubileo, ha illustrato i successi riportati fino ad ora dal Governo. I controlli personali e le espulsioni, ultime quelle relative alla cellula jihadista kosovara, sono gli strumenti adottati per un contrasto preventivo. “Ha funzionato il sistema di intelligence e prevenzione – ha dichiarato alla Camera il Ministro degli Interni – Ora arriva il Giubileo e c’è contemporaneamente la minaccia del terrorismo. Noi abbiamo fatto una scelta politica in questi anni, nelle ultime tre finanziarie c’è sempre stato un segno più. Adesso c’è un miliardo in più su sicurezza e difesa. Non dobbiamo far vincere la paura perché chi ne ha non è libero”. Parole che fanno ben sperare e che spingono a credere che, per quanto riguarda la sicurezza, il Giubileo sarà un successo come lo è stato l’EXPO.
Avere fede e speranza sono pilastri che riecheggiano anche nelle parole di Papa Francesco. L’udienza generale di ieri è stata un momento di confronto con i fedeli accorsi ad ascoltare il Santo Padre. Piazza San Pietro, però, non era stracolma di gente. Nessuna grande folla acclamante ha accolto Bergoglio per il suo ritorno dall’Africa. L’ultimo viaggio ha segnato molto il Pontefice, come lui ha sottolineato. Un percorso spirituale che lo ha spinto ad aprire la Porta Santa di Bangui una settimana prima dell’avvio del Giubileo come a voler dimostrare che esiste una nuova via per il popolo africano, e non solo. Un gesto carico di simbolismo che spinge il Vicario di Pietro a chiedere ai giovani di avvicinarsi alla missionarietà intesa non come proseliti ma come testimonianza, amore e umanità. Intanto la Santa Sede per voce del Monsignor Fisichella dichiara che mai il drappo nero dellIsis verrà posto in cima allobelisco di San Pietro ma neanche alcuna bandiera bianca perché significherebbe ammettere la sconfitta della storia di tutti quanti noi. Ma intanto ieri sera i turisti e i cittadini hanno avuto modo di vedere una piazza San Pietro completamente al buio. Un colpo docchio spettrale che era ben visibile dalla limitrofa e ben illuminata via della Conciliazione
Per un maggior controllo della città ieri è stata inaugurata la Sala Gestionale del Giubileo presso la sede della Polizia Locale di Roma Capitale. Una vera e propria cabina di regia di tutte le forze messe in campo. Un sistema di integrazione comunicativa tra le forze di polizia, polizia locale, vigili del fuoco e aziende municipalizzate attraverso lo strumento della videoconferenza e del sistema radio tetra. Ciò permetterà di valutare gli scenari in tempo reale ed effettuare un monitoraggio continuo durante lo svolgimento dell’evento. Un modello che potrà essere riutilizzato in occasione di altri eventi futuri. Una sala che, quindi, avrà il compito di prevenire e risolvere i problemi, quali sicurezza e ordine pubblico, velocemente. Un sistema di integrazione comunicativa attraverso lo strumento dello Skype for business che consentirà di effettuare comunicazioni in video conferenza a più operatori in contemporanea. “La sala gestionale sarà il cuore della gestione degli eventi. – dichiara il Prefetto di Roma Franco Gabrielli – “Avremo un sistema di comunicazione unico che permetterà di avere un collegamento in videoconferenza di tutte le sale operative”.
C’è da menzionare il problema dellaccoglienza. Entro il fine settimana si avrà lo sgombero del noto centro d’accoglienza Baobab. Una decisione presa dal Dipartimento delle Politiche sociali del Comune e che spinge i volontari del centro a dichiarare che, per una questione di ordine pubblico e di allarme terrorismo indimostrabile, vengono calpestati i diritti fondamentali dell’individuo.
Davide Di Carlo