“Giù le mani da Orietta Berti! E’ un’icona della musica italiana e dell’Emilia Romagna. Nessuno può pensare di discriminarla per le sue idee politiche ed è suo diritto esprimersi e parlare liberamente. Il Pd le chieda immediatamente scusa e la smetta di minacciare chiunque si avvicini al MoVimento 5 Stelle. Orietta Berti è una donna che non deve dire grazie a nessuno e sicuramente sapeva che la sua presa di posizione avrebbe dato fastidio a qualcuno. Nonostante questo l’ha fatto e a lei va il mio grazie”. Stamane dal suo profilo Fb Luigi Di Maio ha ripercorso la vicenda esplosa ieri in merito allendoorsement di Orietta berti rispetto al M5s, immediatamente cassato dal Pd. “Qualche tempo fa scrive il candidato premier del M5s – ho incontrato Orietta Berti negli studi RAI di Milano, poco prima di essere intervistato da Fabio Fazio. E’ stato per me un vero piacere! Abbiamo chiacchierato per un po’, ci siamo raccontati i nostri impegni e ne ho approfittato per farmi un selfie assieme a lei che ho prontamente girato a mia mamma, sua grande fan. Insomma c’è stata subito una grande simpatia reciproca e mi ha detto che seguiva attentamente gli sviluppi del MoVimento 5 Stelle. Ieri Orietta, intervistata in radio, da Un Giorno da Pecora prosegue Di Maio – ha raccontato di questo incontro e ha detto che voterà MoVimento 5 Stelle e la ringrazio per questo attestato di fiducia. Grazie a Dio in Italia c’è ancora libertà di voto, di espressione e di parola, ma il Pd l’ha denunciata all’AGCOM sostenendo che avrebbe violato la par condicio. Una follia: in pratica secondo il Pd nessuno può esprimere pubblicamente la sua preferenza elettorale per il MoVimento 5 Stelle. Non solo: qui siamo davanti a un’intimidazione bella e buona nei confronti di un’artista da parte del partito che, pur essendo minoranza nel Paese, controlla la RAI e il governo”. Ovviamente massima attenzione da parte del Pd e, poco dopo, è giunta la puntuale replica proprio di Boccadutri, che ha annunciato l’esposto: “Caro Di Maio la Rai è pagata da tutti gli italiani, non può diventare un feudo di propaganda del Movimento 5 Stelle come fosse una succursale di blog di Beppe Grillo. Nel caso di Orietta Berti la libera espressione del pensiero non c’’entra nulla. Qui si tratta di rispetto o meno delle regole. E se la dichiarazione di voto pro M5s di Orietta Berti ha violato la legge, lo stabilirà lAgcom scrive il deputato dem -. In questo inizio ufficiale di campagna elettorale assistiamo dai canali del servizio pubblico a consiglieri di amministrazione Rai indicati da M5s che vanno in prima serata su Rai3 a fare campagna per il partito che li ha nominati, senza alcun timore di conflitti di interessi; a personaggi dello spettacolo pagati dal servizio pubblico che fanno dichiarazione di voto pro M5s da una trasmissione Rai; a minacce quotidiane dei parlamentari M5s per influenzare ancora di più linformazione Rai. Per non parlare del caso Vespa: la mattina M5s minaccia di chiuderlo, la sera si accomoda nello studio con Di Maio. Che poi il capo del partito che ha compilato liste di proscrizione di giornalisti parli di ’intimidazione’ davanti a una richiesta di rispetto delle regole, è persino ridicolo”.
M.