Tutto pronto per la Giornata mondiale del donatore che si celebra il 14 e 15 giugno. Lo slogan scelto dall’Oms è “Give blood and keep the world beating”: un modo per omaggiare i donatori che, con la loro scelta etica, volontaria e non remunerata, periodicamente contribuiscono a salvare vite umane. In Italia, nel 2020 – secondo i dati del Centro nazionale sangue (Cns) – sono calati i donatori di sangue rispetto al 2019, ma il sistema resiste all’urto di Covid-19 e aumentano coloro che scelgono di donare il plasma. Il Gemelli Molise, in collaborazione con numerosi partner e le associazioni più rappresentative del territorio, celebra l’evento con il webinar ‘Insieme per la Solidarietà’, ottavo ed ultimo appuntamento del percorso ‘Insieme in Salute 2020/21’.
L’evento – dettaglia una nota – offrirà anche l’occasione per approfondire il tema: “Scoprire l’anemia, le cause e le cure possibili” e verrà trasmesso in diretta sul sito di Gemelli Molise, la pagina Facebook dell’ospedale e di tutti i soggetti partner martedì 15 giugno, alle ore 16.30. Pallore, debolezza e stanchezza costante, scarso appetito, ma anche mancanza di concentrazione, ridotta capacità di compiere sforzi fisici – spiega ancora la nota – possono essere alcuni dei più diffusi sintomi in chi soffre di anemia. Quando si è anemici? Quali sono le cause e gli effetti dell’anemia sulla vita quotidiana? Quali patologie si possono collegare ad anemia? Quali le possibili soluzioni? A queste domande risponderanno in diretta gli esperti del Gemelli Molise e i rappresentanti del mondo del volontariato.
Parteciperanno alla tavola rotonda: Celeste Condorelli, Amministratrice Delegata Gemelli Molise; Andrea Bacigalupo, Consulente scientifico del Gemelli Molise; Simona Sica, direttore Uoc Ematologia e Trapianto di cellule staminali emopoietiche – Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Ircss Roma e Vincenzo Fraticelli, responsabile Uosd di Onco-Ematologia Gemelli Molise. In rappresentanza dell’Avis Regionale interverrà Lino Spagnuolo, direttore sanitario Avis Molise, per l’Associazione donatori di midollo osseo; Eugenio Astore, presidente Admo Molise; per l’Associazione italiana contro le leucemie – linfomi e mielomi Francesca Marziani, Vicepresidente Ail Molise. Modera l’incontro Valentina Ciarlante, responsabile Area comunicazione Csv Molise.
“La donazione è un gesto molto nobile, che permette di salvare tante vite” commenta Celeste Condorelli, Amministratrice Delegata Gemelli Molise. “Per questo abbiamo pensato di dedicare al tema della solidarietà l’ultimo incontro del ciclo ‘Insieme in Salute’, per sensibilizzare soprattutto le giovani generazioni al dono gratuito, ma anche alla prevenzione e ai corretti stili di vita”.
L’anemia – ricorda la nota – è una condizione in cui il numero di globuli rossi non è sufficiente a trasportare abbastanza ossigeno da soddisfare i bisogni dei diversi tessuti e organi del corpo. In realtà esistono diverse forme di questo disturbo. Anche la sua gravità può variare molto, passando dai casi di lieve entità a quelli più gravi. Particolare attenzione deve essere data alle giovani generazioni e al loro ruolo di guida. I giovani possono infatti contribuire ad un forte cambiamento culturale verso la consapevolezza del valore del dono e della sua gratuità. Soprattutto in un momento così particolare della vita del pianeta, donare a beneficio della propria e altrui salute va di pari passo con il senso di responsabilità nei confronti della comunità.
Il Gemelli Molise collabora strutturalmente con numerose associazioni di volontariato, molte delle quali hanno anche una sede fisica all’interno della struttura. Vengono organizzate numerose iniziative per favorire la donazione, anche rivolte al personale interno. Donare sangue fa bene anche al donatore quindi vale il doppio, perché salva la vita a chi riceve il sangue e mantiene sano il donatore. “Anemia e donazione di sangue sono collegati- dichiara Andrea Bacigalupo, professore ordinario di Ematologia oggi al Gemelli Molise -. Il sangue donato spesso è indispensabile per trattare l’anemia, ma anche perché il donatore viene periodicamente sottoposto ai controlli medici, quindi ha maggiori opportunità di effettuare una diagnosi precoce”, conclude.