Sulla tassa per i super-ricchi, “siamo a favore, ma bisogna discutere bene rispetto ad un principio che non deve essere messo in discussione: la ownership”, ha detto il ministro Giancarlo Giorgetti in un’intervista in esclusiva all’ANSA, a margine del G20 a Rio de Janeiro.
“E’ chiaro – ha affermato – che la decisione di come tassare, quanto e quando è degli Stati nazionali, non può essere richiamata, né in sede G20, né in sede Onu. Questo è un preciso limite che tanti Paesi hanno messo, e su cui non intendiamo derogare”.
Aggiornamento ora 7.30
“Se inseguiamo la global minimum tax” sui super-ricchi “prima dovremmo fare quella sulle grandi multinazionali e purtroppo il pilastro uno dell’accordo multilaterale è drammaticamente ai box, bloccato da India, Cina e clamorosamente anche da Australia e quindi gli americani non danno il via libera”, ha detto Giorgetti. “Se mancano India, Cina, e gli Stati Uniti, mi sembra evidente che manchi la base imponibile. Quindi, noi abbiamo insistito, con sempre minori speranze, sull’attuazione del primo pilastro sulla tassazioni delle grandi multinazionali”.
aggiornamento ore 11.06
“L’Italia ha il piano Mattei. Abbiamo ribadito anche con la Banca Mondiale, la concentrazione del nostro interesse strategico è sull’Africa, perché tra le tante le necessità e i tanti bisogni a livello globale, noi abbiamo un interesse specifico a focalizzare lo sviluppo sull’Africa, in modo coordinato, nell’ambito del nostro piano Mattei”, ha aggiunto il ministro. “Quindi con la World Bank abbiamo parlato proprio di questo – ha osservato -. C’è la disponibilità a concentrare l’attenzione su quei tre o quattro Paesi su cui intervenire”.
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