(Adnkronos) – “Come scriveva Einaudi nel 1899: il capitale è risultato del risparmio”. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, interviene alla 98esima Giornata mondiale del risparmio e cita più volte Luigi Einaudi.
“Nella prima metà dell’anno la propensione al risparmio delle famiglie italiane si è confermata robusta e pur decelerando, si attesta ancora su livelli più alti rispetto al periodo prepandemico” dice Giorgetti.
“L’enorme ricchezza netta delle famiglie investita in depositi, titoli, azioni – sottolinea il ministro – è perciò garanzia fondante del nostro futuro, non meno dell’energia. Come scriveva Einaudi nel 1899: il capitale è risultato del risparmio. In altri termini, la buona pratica del risparmio è essa stessa generatrice di ricchezza. Questa costante crescita del risparmio precauzionale si spiega con l’inevitabile prudenza indotta dalla fase d’incertezza internazionale che stiamo attraversando”.
Dunque, rileva Giorgetti, “ecco dagli eventi un monito ulteriore: dobbiamo premiare la prudenza degli italiani non solo guardando ai consumi, salvaguardandone il potere di acquisto, ma perseguendo l’obiettivo di una tutela del risparmio effettiva, che ne garantisca la sostenibilità dei suoi impieghi nel medio-lungo periodo. E per fare ciò occorre una ‘veduta lunga’ al fine di incentivare un approccio più dinamico e consapevole alla gestione del risparmio, canalizzandolo verso impieghi produttivi e sostenibili”.
In un altro passaggio del suo intervento Giorgetti sottolinea che “oggi in questo tempo di incertezze, per rendere effettivo il dettato costituzionale, dobbiamo incoraggiare il risparmio e destinarlo anche attraverso nuovi strumenti al sostegno dei processi di transizione (quali quella digitale e green) e, allo stesso tempo, tutelarlo dai rischi connessi all’inflazione”.
A settembre, infatti, evidenzia il ministro, “l’ultimo tasso di inflazione disponibile nell’Area euro ha raggiunto il 10 per cento, mentre in Italia, in attesa di dati consolidati, a ottobre si sta attestando addirittura al 12,8%. Si tratta di livelli elevati ma in linea con quelli delle altre economie avanzate (8,2 per cento negli Stati Uniti e 10,1 per cento nel Regno Unito). Tale crescita dell’inflazione si traduce in un ‘surriscaldamento’ dei prezzi che incide sul risparmio in molteplici modi”.
In primo luogo, rileva Giorgetti, “ne riduce il quantum a seguito dell’aumento della spesa per i consumi finali e alla conseguente diminuzione del reddito disponibile delle famiglie. In secondo luogo, ne erode il valore nel tempo perché il potere d’acquisto delle somme detenute in forma di depositi lentamente nel tempo scende. In assenza negli ordinamenti moderni della cosiddetta ‘clausola oro’ di Einaudi, per scongiurare tali rischi ed evitare che si riflettano negativamente sullo sviluppo economico del Paese, occorre adottare politiche di rapido contrasto al fenomeno inflattivo, in grado di frenare sì la crescita dell’aumento dei prezzi, ma soprattutto tali da evitare che tale crescita sia prolungata”.
In un ulteriore passaggio il ministro dell’Economia parla dell'”ottimismo” di Einaudi. Il completamento delle riforme già avviate, unito agli sforzi profusi per la modernizzazione dei mercati finanziari e la valorizzazione di una educazione finanziaria in Italia, “permetteranno lo sviluppo di mercati solidi ed efficienti, capaci di allocare le risorse in modo proficuo e sostenibile, offrendo opportunità ai risparmiatori e alle imprese – dice Giorgetti – Ma per gestire le situazioni di crescente incertezza del presente sarà comunque necessario coltivare una certezza: quella di radicare i nostri atti nel buon senso di einaudiana memoria. E perché ciò avvenga è necessario che il settore finanziario, oggi qui rappresentato ai massimi livelli, assolva alla sua missione di aiutare i risparmiatori e gli investitori a compiere scelte consapevoli che indirizzino le loro risorse verso obiettivi ottimali, coerenti con una sana crescita del Paese, consapevoli della necessità di assicurare l’equilibrio di bilancio nel medio-lungo periodo”.
Sulla base di queste premesse, aggiunge il ministro, “sarà possibile fare il nostro dovere nei confronti del risparmio, obbedendo alle forze morali che esso impone di mettere in atto per proteggerlo in tanta generale incertezza. E come non rammentare l’ottimismo di Einaudi che Guido Carli ricordò nel 1964, sempre in un’altra giornata del risparmio. Al pessimismo di quanti ritenevano che sarebbero occorsi decenni per risollevare l’economia italiana, Luigi Einaudi replicò che invece sarebbero bastati degli anni e non troppi. Le forze morali della nazione, le sue capacità d’operosità e di risparmio andavano ben al di là dei capitali materiali, e avrebbero accelerato la ripresa ben oltre ogni speranza. E così avvenne”.
Perciò, conclude Giorgetti, “dobbiamo tutti fare il nostro dovere. La ricchezza effettiva dipende dalla prudenza di chi amministra con parsimonia e buon senso rispetto agli eventi occorsi e a quant’altro potrà accaderci. Non l’imprudenza, ma la coscienza di avere agito con oculatezza e calma diffonderà fiducia e porterà nuova crescita”.