Ancora nubi pesanti sul comparto del gioco legale, che continua a essere chiuso per decreto. Nell’ ‘annus horribilis’ del covid da Marco Zega, direttore amministrativo e finanziario di Codere Italia, il network di sale bingo e gaming hall, arriva il forte allarme per un settore “dove si è potuto lavorare 4 mesi su 16 e il 90 per cento del fatturato è già andato in fumo”. Riaperture immediate e sostegni sono quindi, secondo Zega, un tema non più rinviabile, non solo per preservare posti di lavoro ma contro la recrudescenza del gioco illegale.
“Si può riaprire subito. Ci sono già protocolli di sicurezza validati che consentono l’entrata nelle sale in totale sicurezza. A differenza poi che in altri settori come la ristorazione, nelle sale giochi e da bingo è previsto l’uso della mascherina in modo continuativo”, dice Zega all’Adnkronos.
Per il direttore di Codere occorre però anche un serio intervento del governo sui sostegni per curare le ferite della pandemia. “Attendiamo di capire quali misure si intendano prendere e rimaniamo a disposizione per un confronto, apprezzando l’impegno del sottosegretario Durigon sulla possibilità di un fondo per i settori ancora chiusi per decreto, ma bisogna agire presto”, sottolinea Zega.
Il gioco legale, nella prospettiva di Zega, non riguarda infatti solo i diretti interessati ma costituisce un presidio di legalità irrinunciabile. “Possiamo davvero essere un prezioso strumento nelle mani del governo contro il gioco illegale la cui recrudescenza non è denunciata solo dagli operatori del settore che registrano la concorrenza sleale, ma dalle commissioni parlamentari competenti, dalle autorità di pubblica sicurezza, dal comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale e dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli che sul tema sta facendo un ottimo lavoro”, conclude Zega.