“Le autorità italiane dovrebbero notificare alla Commissione europea il progetto di bando che riduce drasticamente il numero di concessioni per il gioco a distanza nel paese aumentando il loro costo di dieci volte l’importo attuale. La notifica permette alla Commissione di stabilire se le norme nazionali proposte siano pienamente conformi al diritto dell’Ue”. E’ quanto afferma l’Egba, Associazione europea per il gioco e le scommesse, in un intervento pubblicato sul proprio sito. “Le autorità italiane stanno attualmente lavorando ad un nuovo bando di gara per le concessioni di gioco online che dal 2023 limiterà a 40 il numero di concessioni nel paese e aumenterà il loro costo con una base d’asta di partenza pari a 2,5 milioni di euro. Il progetto non è stato ancora notificato alla Commissione europea, contrariamente ai requisiti della direttiva europea circa l’obbligo di notifica, un processo mirato a garantire che le norme nazionali proposte siano in piena conformità con il diritto dell’Unione Europea”.
“L’Egba – riferisce l’associazione – ha contattato l’autorità italiana per il gioco (Agenzia dei monopoli e delle dogane) per condividere le sue preoccupazioni e ricordare che è suo dovere notificare il progetto alla Commissione europea. Il bando porterebbe l’attuale limite da 120 concessioni di gioco online a 40: una riduzione significativa di due terzi, a cui si aggiunge l’aumento del loro costo ad un importo minimo di 2,5 milioni di euro, 10 volte di più di quello attuale. Costo che verrebbe determinato attraverso un’asta invece di essere stabilito con quota fissa, come accade in altri paesi europei. Queste nuove concessioni entrerebbero in vigore dal 1° gennaio 2023, alla scadenza delle attuali, per la durata di 9 anni.
“Ora, se l’Egba rispetta la discrezionalità, entro certi limiti, degli Stati membri nel determinare il costo delle concessioni di gioco nella loro giurisdizione, è evidente che in quest’ultimo caso si tratta di un costo estremamente elevato che, sommato alla drastica riduzione del numero di concessioni per il gioco online, rischia di diventare un grosso ostacolo nell’ambito del mercato interno. Inoltre, secondo l’Egba, “questo provvedimento potrebbe indebolire la canalizzazione della domanda nel gioco del mercato del gioco online legale in Italia, a favore del mercato illegale. Se il nuovo bando entrasse in vigore senza modifiche, potrebbe diventare molto più attraente per i giocatori in Italia cercare operatori non concessionari, che offrirebbero quote più allettanti, proprio perché “liberi” da tasse e imposte. Questi giocatori, di conseguenza, non sarebbero più protetti dal concessionario dell’Adm presidio di legalità e di lotta verso ogni forma di dipendenza. Obiettivi che invece sono prioritari nel mercato regolamentato del gioco online in Italia”.
“Abbiamo chiesto alle autorità italiane di notificare il progetto di bando alla Commissione europea. La notifica è richiesta dalla legislazione europea, la cui mancanza renderebbe la norma inapplicabile agli operatori in Italia e ai suoi cittadini. È necessario che la Commissione esamini attentamente questa proposta, anche per assicurarsi che il progetto non sia incoerente rispetto agli obiettivi di protezione dei consumatori della stessa legislazione italiana sul gioco online”, ha dichiarato Maarten Haijer, Segretario Generale Egba.
La European Gaming and Betting Association è l’associazione con sede a Bruxelles che rappresenta i principali operatori di giochi e scommesse online stabiliti, autorizzati e regolati all’interno dell’UE, tra cui bet365, Betsson Group, Entain, Kindred Group e William Hill. Anche la Swedish Trade Association for Online Gambling (Bos) è un membro affiliato. L’EGBA collabora con le autorità di regolamentazione nazionali ed europee e con le altre parti interessate per un mercato del gioco online ben regolamentato e ben canalizzato, che fornisca un alto livello di protezione dei consumatori e che tenga conto delle realtà di internet e della domanda dei consumatori online. Le aziende membri dell’Egba soddisfano i più alti standard normativi e hanno 145 licenze di gioco online per fornire i loro servizi a 16 milioni di clienti in 17 diversi paesi europei.