(Adnkronos) – “Ho scelto il silenzio, di non farmi vedere. Perché? Perché se fossi andato, avrei dovuto prendere Xavier Rigau a calci nel c…, perché Gina questo si aspetterebbe da me. Ma siccome non sono uno che fa queste cose, non andrò al funerale perché non accetto quello che stanno facendo, è una vergogna. Non c’è il minimo rispetto nei confronti di Gina, né da parte del figlio, né del nipote, né di Rigau”. E’ lo sfogo di Andrea Piazzolla, fidato segretario di Gina Lollobrigida, che tra le lacrime affida all’Adnkronos, a due giorni dalla sua scomparsa, un’addolorata invettiva nei confronti del figlio, del nipote dell’attrice e dell’ex marito, Xavier Rigau.
“Trovo vergognoso che il figlio e il nipote abbiano permesso a quell’uomo di essere lì e non solo, anche di inventarsi cose assurde”, si sfoga Piazzolla, che rivela: “Lui è arrivato in ospedale solo dopo che Gina non c’era più. Si è inventato che le ha dato la mano, che lei era felice. Non solo non sono cose vere, ma questa si chiama mitomania”.
Il segretario si infervora: “Uno che arriva davanti a Gina in Campidoglio, e va a piangere, a fare queste scene, cosa cerca? Popolarità? Lui per me è affetto da mitomania, ma il figlio e il nipote sono vergognosi. Ora capisco perché lei diceva ‘non voglio lasciargli nulla’. Lo capisco! Quella donna aveva pienamente ragione! Come si può accettare di avere una persona così in famiglia? L’unica cosa che posso dire è: lasciate in pace Gina!”, dice Piazzolla tra le lacrime.
Piazzolla, 35 anni 12 dei quali passati al fianco della ‘Bersagliera’, ricorda poi il documento del quale ha rivelato solo poche ore fa di essere in possesso. Si tratta di una scrittura privata, firmata nel 2006 dall’attrice e dall’imprenditore spagnolo prima di quel matrimonio che poi mai fu celebrato, con la quale entrambi si impegnavano con una serie di vincoli. Tra questi quello di non trascrivere il matrimonio sui registri civili, mantenere separati i rispettivi patrimoni e, in caso di premorienza della Lollobrigida, a non prendere contatti con i media né divulgare particolari che violino la privacy del coniuge.
“La cosa più assurda – tuona Piazzolla all’Adnkronos – è che questa scrittura privata è ancora sul sito di questa persona”. E aggiunge: “Io chiedo solo che le volontà di Gina vengano rispettate, non chiedo altro, ho solo il compito di proteggerla in questa fase”. Infine, Piazzolla si concede con fatica una nota personale: “Vorrei che fosse ricordata come una delle più grandi artiste internazionali. Solo in ultimo ha fatto l’attrice, ma vorrei che fosse ricordata ancora prima come scultrice, come fotografa, come lei avrebbe voluto. Questo è Gina”.