In Giappone, nell’arco di poche ore, si sono dimesse ben due ministre, Yuko Obuchi e Midori Matsuschima. Obuchi, ministro dell’Economia, del Commercio e dell’Industria, era considerata la possibile prima donna ad essere eletta premier del Giappone, con un passato da conduttrice tv e figlia di un ex premier, era anche responsabile della riattivazione di ben 48 reattori atomici nucleari, spenti dopo Fukushima.
L’accusa riportata alla Obuchi è di aver speso 26,4 milioni di Yen provenienti dal fondo pubblico in cosmetici e prodotti di bellezza di lusso tra il 2010 e il 2011. Queste le parole della Obuchi prima delle sue dimissioni: Mi scuso sinceramente per non poter contribuire a raggiungere una ripresa economica, creare una società in cui le donne possano emergere e ottenere altri obiettivi del governo Non posso permettere che le riforme economiche e le politiche energetiche siano in stallo a causa di questi problemi.
Dopo alcune ora anche Midori Matsuschima, ministro di Giustizia lascia la sua poltrona. Accusata di aver violato il codice elettorale, la Matsuschima,durante la campagna avrebbe fotto circolare dei volantini finanziati con 1,74 milioni di Yen dello Stato tra il 2012 e il 2014. Tutto questo mentre in Italia non solo non si dimettono, ma riescono anche a farsi rieleggere.