(Adnkronos) – “Non esiste il rovinafamiglie, le famiglie si rovinano da sole e poi si dà la colpa all’evidenziatore che non rovina niente”. Così Antonio Ricci torna sul caso Andrea Giambruno, ospite di ‘Un Giorno da Pecora’ su Radio1.
I fuorionda hanno provocato la crisi o sono diventati un pretesto? “E’ una questione interessante, sapere se” Striscia “è stata l’occasione per cui io ho preteso il ringraziamento della Meloni, o se la sceneggiatura di famiglia era destinata a continuare. Non ho un’idea chiara, sto aspettando che le acque si calmino”. Giorgia Meloni le ha telefonato? “No, per ora no. Mi deve ringraziare perché, secondo me, le ho fatto una bella alzata per poter uscire da una situazione. Una cosa del genere non l’avevo mai vista…”, dice riferendosi al contenuto dei filmati mandati in onda.
I fuorionda documentano il comportamento di Giambruno nello studio di Diario del giorno: “Io non avevo mai visto una cosa del genere. Intuivo, sapevo che nelle redazioni, me lo avevano raccontato delle giornaliste, succedessero cose del genere. Per noi a Striscia, dove il rispetto per le veline è santo, una cosa del genere sarebbe un orrore da vedere”.
“Sono convinto che certe posizioni si siano rafforzate, tipo quella di Giambruno. Se parla il Giambruno, muoia Sansone con tutti i filistei… Con il taglio del ciuffo ha mandato un segnale biblico: dopo l’età dei sepolcri imbiancati, arriva Sansone che nonostante il ciuffo tagliato ha la potenza per morire lui con tutti i filistei. Se parla Giambruno è un casino. Lui esce comunque rafforzato da questa vicenda. Chiunque ha dei fan e dei follower, lui ne avrà senz’altro molti. Lo prenderei a Striscia? No, direi no. A lui e alla Meloni farei fare ‘casa Meloni’…. Pensate la povera vita di Giambruno, lei lo portava a vedere gli spettacoli di Pino Insegno o di Pio e Amedeo: chiunque si sarebbe ribellato”.
La presidente del Consiglio ha annunciato la rottura con Giambruno con un post: “La situazione è ancora confusa, in fieri. Ci sono punti fissi, il messaggio è omissivo: non venivano ricordate le ragazze che avevano assistito a quell’esuberanza”.
Si parla della tempistica dell’operazione’: “I fuorionda sono stati presi a giugno, in corrispondenza dell’incidente a Casalpalocco. Io li ho visti a fine settembre, quando è ricominciata Striscia. Non li ho mandati subito in onda perché ho pensato ‘questo signore potrebbe dare ancora delle gioie’. Non lo ha fatto. Nel secondo fuorionda, una persona lo avvisa: ‘Attento a Striscia…’. Da lì in poi potrebbe aver fatto molta attenzione. Quando ho visto la sua foto sulla copertina di Chi, ho deciso che era il momento. Mi risulta che i vertici di Mediaset non sapessero nulla di tutta questa cosa”. Molti si chiedono perché nessuno sia intervenuto tra la prima e la seconda trasmissione. “Non mi hanno chiamato dopo la prima trasmissione. A Striscia c’è un produttore di Mediaset e ci sono io, realizziamo la trasmissione che non deve commettere reati. Chi può venire a contestarmi un reato? C’è una sentenza del Tribunale europeo dei diritti dell’uomo secondo cui sono una ‘persona deliziosa’… C’è proprio scritto a mano dietro la sentenza…”.
I vertici di Mediaset “possono essere informati dal produttore Mediaset. Si tratta di non far sapere al produttore cosa si sta facendo…”. Lei ha tenuto nascosto questo punto di scaletta? “Esattamente. Ho un foglietto su cui era scritta un’altra notizia. Un bel servizio di Luca Abete che poteva comunque stare lì…”. Cosa sarebbe successo se il produttore Mediaset avesse saputo? “Avrebbe provato a intervenire. Nei miei contratti però è prevista libertà totale. Ma ci sarebbero state scene con gente che si butta per terra… Non voglio arrivare al punto di dire ‘lo faccio per una questione di principio’, una frase orrenda…”.