Un allarme purtroppo prevedibile e, per certi versi, anche ‘atteso’ ed infatti, come vedremo, quanto andiamo a raccontare – alla luce di quanto sta accadendo in Israele – è frutto di un preciso piano preventivo
Poco fa dal cuore della Capitale, complice il ‘copioso defluire’ degli studenti, è subito girata la notizia di una telefonata giunta al 112, che avrebbe segnalato la presenza di un ordigno esplosivo, all’interno della scuola ebraica, sita nel bel mezzo del Portico di Ottavia.
Intanto, ad avvalorare l’allarme, poco dopo sarebbe seguita una nota stampa, attraverso la quale la Comunità Ebraica avrebbe reso noto che “Questa mattina la Scuola Ebraica di Roma è stata evacuata in via precauzionale a seguito di una chiamata anonima che ha richiesto l’intervento delle autorità competenti. Sono state attivate tempestivamente tutte le procedure di evacuazione già ben consolidate e i protocolli di sicurezza stabiliti. Con il supporto delle forze dell’ordine tutti gli studenti e il personale scolastico si trovano ora al sicuro in un luogo protetto“. Inoltre, termina poi il comunicato, ”al momento non ci sono elementi di allarme da segnalare‘‘.
Come dicevamo, proprio in virtù della situazione di grande tensione internazionale in atto, gli uomini dell’Arma – per altro sempre presenti nel luogo – hanno immediatamente attivato la procedura di intervento, concorrendo all’uscita ordinata e sicura degli scolaretti.
In questi istanti gli artificieri stanno effettuando le verifiche mentre, l’area del Ghetto è stata praticamente ‘sigillata’ dalle forze dell’ordine.
Tuttavia, a seguire, è giunta una smentita secondo cui in realtà, l’allarme bomba farebbe parte di un preciso piano preventivo, così da affrontare un’eventuale – e reale – allarme, con quanta più sicurezza possibile…
Max