Intendiamoci: più che consci dell’attuale stato di ‘miseria’ della nostra Nazionale (fra l’altro penalizzata anche dal fatto che la maggior parte dei calciatori sono fuggiti via per le vacanze), malgrado la ‘timida’ partita disputata con l’Inghilterra, stasera non ci aspettavamo certo il ‘miracolo’.
Tuttavia fa male, e fa anche ‘incazzare’ tanto questo 5-2 che la Germania (nostra eterna rivale), ci ha rifilato stasera a Moenchengladbach, dove ha avuto luogo il IV appuntamento del Gruppo 3 di Nations League.
Un’umiliazione che alla luce dei 5 punti sin qui rimediati, ora ci vede al terzo posto con 5 punti, dopo i 6 dei tedeschi, ed i 7 degli ungheresi. Fanalino di coda, l’Inghilterra con appena 2 punti.
Una partita a senso unico, che purtroppo esalta la ‘disperazione’ del nostro ct, che ormai non sa più a chi affidare la maglia azzurra per cercare di ‘rimediare qualcosa’. Quella maglia azzurra che, da Riva, Rivera e Bonisegna, è poi passata a Tardelli, Antognoni e Rossi, per poi essere onorata da altri campioni come Pirlo, Totti e del Piero.
In questo momento, senza voler mancare di rispetto a ragazzi comunque dediti, la stessa maglia è indossata da Raspadori, Politano e Gnonto!
Questo per spiegare la disastrosa svolta qualitativa del nostro calcio dove, complice la debolezza della Federazione, l’arroganza del mercato, ed il potere smisurato dei procuratori, oggi i vivai calcistici sono considerati come una sorta di ‘baby parking’. Basta pensare alla recente finale del Torneo riservato alle squadre Primavera (che ha premiato l’Inter), per scoprire che in campo su 22 giocatori, gli italiani erano forse due! Possibile che all’estero sono tutti fenomeni, ed in Italia tutte pippe? Qualcosa non sta funzionando come dovrebbe, ed il rischio – enorme – è che lentamente finiremo per odiarlo questo calcio.
Per quel che riguarda il match c’è ben poco da raccontare, salvo il grande dinamismo della Germania, sempre pronta ad innestare Werner.
Sané (al 7′), che sfiora di poco il palo. L’Italia pare reagire e, un traversone dalla destra di Politano permette a Raspadori di allungarsi per correggere… direttamente fra le mani Neuer. Ma i tedeschi realizzano di aver perso fin troppo tempo e, al 10′ un cross da sinistra attraversa tutta la difesa azzurra, arriva Kimmich che controlla e segna. Tra una difesa e l’altra riusciamo ad arrivare al 32′ azione quando, con un’azione da manuale Neuer inizia il primo dei 4 passaggi con i quali Hoffmann chiama Donnarumma al miracolo. Quando manca ormai un attimo all’intervallo (e poco prima Werner aveva sfiorato il colpaccio), Bastoni sgambetta Hoffmann, e dal dischetto Gundogan non perdona.
Alla ripresa Mancini butta nella mischia ‘forze fresche’ come Scalvini e Caprari (finendo praticamente la lista dei debuttanti), mentre i tedeschi con Mannschaft (51′) vanno nuovamente a rete. Poco dopo è Mueller a calare il tris, l’Italia è alle corde e, al 67’ Werner regala ai suoi tifosi il meritato 4-0. Basta così? Ma manco per niente, tempo due minuti e, al 69′, ‘grazie’ al solito disimpegno sbilenco di Donnarumma Werner segna il 5-0.
E l’Italia? Dopo aver martellato per 70 minuti i tedeschi mollano e, approfittando di una leggerezza di Neuer, Gnonto segna il gol della bandiera, regalandosi anche un record personale: in virtù dei suoi 18 anni è infatti il marcatore più giovane nella storia della Nazionale. A pochi minuti dalla fine, cercando di farsi perdonare per il rigore provocato, Bastoni incorna come si deve la palla dal corner, mitigando – sebbene di poco – il risultato finale: 5-2.
Max