Un caso, quello capitato nellambito di un processo per furto tenutosi in Germania, che non mancherà di incuriosire gli appassionati di giurisprudenza. Non sappiamo se la tesi difensiva esposta dallimputato (condannato a 13 mesi con la condizionale dal tribunale di Duesseldorf), sia attendibile o meno, ma funziona. “Non sono un ladro, forse è stato il mio gemello”, avrebbe dichiarato il 42enne serbo, accusato per una serie di furti nelle abitazioni della città. Ad inchiodarlo il suo dna, individuato dagli inquirenti sulle scene del crimine. Dapprima non creduto, successivamente le ricerche hanno confermato le dichiarazioni del presunto ladro: egli ha un gemello, a lui spiccicato, che vive in Serbia. A questo punto il tribunale è stato costretto a riaprire il caso, preso in consegna dalle autorità giudiziarie del Land del Nord Reno-Westfalia. Ora la cosa curiosa è che in tutta la Germania esiste un solo laboratorio attrezzato per approfondire questo tipo di analisi del dna. Il costo si aggira sui 60mila euro, lentità dei furti commessi dal presunto ladro ammontano invece a circa 400 euro
M.