“Credo che le cose siano cambiate, credo che si muovano lentamente, ma si stanno facendo progressi”. Philonise Floyd, sorella di George, l’afroamericano ucciso un anno fa a Minneapolis dall’ex agente di polizia Derek Chauvin, ha espresso la convinzione che la sua morte abbia iniziato a cambiare le cose in America.
“Voglio che le cose migliorino perché non voglio che altre persone muoiano come è morto mio fratello”, ha poi aggiunto Floyd intervistata dalla Cnn sottolineando che l’approvazione della legge per la riforma della polizia, che porta il nome di suo fratello “sarebbe la cosa migliore da fare per l’America”.
Approvato alla Camera, il George Floyd Justice in Policing Act è fermo al Senato e Joe Biden, che oggi riceve alla Casa Bianca i familiari di Floyd, ha chiesto che simbolicamente venga approvata entro oggi la legge che vieta ai poliziotti di bloccare al collo i sospetti, sospende la protezione degli agenti dai ricorsi civili ed istituisce nuove regole nazionali per la polizia.
Ma gli stessi democratici al Senato non credono che si potrà rispondere all’appello del presidente: “sarei scioccato se dovesse succedere qualcosa così presto”, ha detto a Politico Dick Durbin, numero due dei senatori democratico, sottolineando di essere ottimista sui negoziati, ma convinto che ci sia ancora bisogno “di lavoro” da fare per ottenere i voti repubblicani necessari a far passare la riforma.
Prima di andare alla Casa Bianca, la famiglia Biden sarà al Congresso per incontrare Nancy Pelosi e leader democratici del Senato.