Il presidente repubblicano Donald Trump e il candidato democratico Joe Biden si contenderanno la presidenza degli Stati Uniti il prossimo novembre. Il tema principale della campagna elettorale sembrava essere la pandemia da Covid-19. Un’emergenza che ha sconvolto gli Stati Uniti con più di cento mila morti e messo in crisi l’economia. Quaranta milioni di nuovi disoccupati e tasso di disoccupazione al 14.7% (mai così alto dal secondo dopoguerra) è il bollettino economico di questi tragici mesi.
La morte di George Floyd, il 46enne afroamericano ucciso lunedì 25 maggio da un agente durante un fermo di polizia, ha però scatenato un’ondata di proteste, pacifiche e no, in molte città americane. La vicenda di Floyd ha scoperchiato l’atavico razzismo della società americana, scatenando giorni di rivolte che gli Stati Uniti non vivevano da ormai trent’anni.
Inevitabilmente la vicenda avrà effetti anche nelle prossime presidenziali. Trump ha deciso di usare il pugno di ferro contro i manifestanti, invocando l’utilizzo dell’Instrument act, una legge del 1807 che consente di impiegare l’esercito per sedare le rivolte interne. Dura la replica di Biden. In una lunga intervista il candidato dem ha detto che le parole di Trump “non sono da un presidente ma da un capo di polizia razzista nella Miami degli anni Sessanta”. “È arrivato il momento per la nostra nazione – ha proseguito Biden – di affrontare il razzismo sistemico”. “Non userò la paura e le divisioni. Non alimenterò le fiamme dell’odio. Cercherò di guarire le ferite razziali che hanno afflitto a lungo questo paese, non di usarle per guadagno politico”, ha concluso Biden.
Commento non gradito dal tycoon, che a sua volta ha attaccato il rivale con un tweet: “Sleepy Joe è in politica da 40 anni e non ha mai fatto nulla. Ora pretende di avere le risposte, ma non sa nemmeno le domande. La debolezza non sconfiggerà gli anarchici e i teppisi. E Biden è sempre stato politicamente debole. Legge e ordine!”.
Mario Bonito