Il segretario della Difesa degli Stati Uniti, Mark Esper, prende le distanze dal presidente Donald Trump sulla morte di George Floyd, il 46enne afroamericano ucciso lunedì 25 maggio durante un fermo di polizia. Secondo Esper i poliziotti coinvolti “dovrebbero essere chiamati a rispondere per questo omicidio”, definito dal segretario “un crimine orrendo”.
“Il razzismo è reale in America – ha continuato il capo del Pentagono – dobbiamo fare del nostro meglio per riconoscerlo, affrontarlo e sradicarlo”. Ha inoltre detto di essere contrario all’utilizzo dell’Insurection Act e di voler tenere il dipartimento della difesa “al di fuori della politica”.
L’Insurection Act è una legge statunitense del 1807 che consente di impiegare l’esercito per sedare le rivolte interne. È stata invocata da Trump per fermare le proteste scatenate dalla morte di Floyd. “Mobiliterò tutte le risorse federali e locali, civili e militari, per proteggere i cittadini rispettosi della legge”, ha avvertito il presidente, e “se una città si rifiuterà di agire come è necessario per difendere i cittadini e le proprietà dei suoi residenti, dispiegherò l’esercito degli Stati Uniti e risolverò velocemente il problema”. L’Insurection Act è stato invocato l’ultima volta per sedare le rivolte di Los Angeles del 1992.
Anche George W. Bush, l’ex presidente repubblicano dal 2001 al 2009, prende le distanze da Trump. In una lunga dichiarazione rilasciata alla stampa Bush si è definito “angosciato dal brutale soffocamento e disturbato dall’ingiustizia e dalla paura che soffocano il nostro paese”. “È tempo di ascoltare – ha detto l’ex presidente – e il tempo per l’America di esaminare i nostri tragici fallimenti”.
Il malcontento dei repubblicani nei confronti di Trump non si ferma a Esper e Bush, ma anche altri esponenti del partito si sono schierati contro l’ipotesi di rispolverare l’Insurection Act. Lisa Mourowski, senatrice dell’Alaska, ha dichiarato di non credere che “la militarizzazione sia la risposta alla paura, all’ansia e alla sfiducia che percepiamo in questi giorni”. Anche Lindsey Graham, senatore del South Carolina molto vicino a Trump, ha dichiarato che le forze militari dovrebbero essere usate solo come “ultima spiaggia”.
Si aggiunge al coro di critiche contro il presidente anche Art Acevedo, il capo della polizia di Houston, in Texas. “Parlo a nome dei capi della polizia di questo paese. Per piacere – ha detto Acevedo rivolgendosi a Trump in un’intervista alla Cnn – se non hai nulla di costruttivo da dire tieni la bocca chiusa perché stai mettendo uomini e donne ventenni a rischio”.
Mario Bonito