Genzano: genitori e alunni a scuola di affettività e sessualità

    Genzano: genitori e alunni a scuola di affettività e sessualità
    „

    Si è concluso con ottimi risultati presso la scuola primaria Landi di Genzano il progetto di educazione all’affettività e alla sessualità “Crescere Felici e Consapevoli”, rivolto ai bambini della classe quinta tenuto dalle operatrici e ostetriche dell’Asl Roma H Carla Oliva, Angela Agostinelli e Silvana Prestigiacomo e promosso da alcuni genitori che hanno trovato subito il pieno supporto sia della scuola che dell’azienda sanitaria. Il progetto si è articolato su cinque incontri rivolti a genitori, insegnati e alunni in cui sono stati illustrati gli obiettivi e le strategie di un corretto percorso educativo sui temi della sessualità e dell’affettività. Le lezioni hanno riguardato sia aspetti più tecnici che aspetti riguardanti il sociale in merito alla fisiologia e l’anatomia dell’apparato riproduttore maschile e femminile, i cambiamenti fisici legati alla pubertà e la sessualità nelle sue diverse sfumature. Grazie agli incontri si è creato un positivo stimolo per avviare un dialogo tra genitori e bambini sui temi della sessualità abbattendo anche alcuni retaggi culturali che ancora oggi persistono nelle famiglie e che spesso impediscono ai  genitori  di dare risposte chiare a domande precise. I bambini hanno potuto iniziare a conoscere il proprio corpo, a rispettarlo, a conoscere le insidie di internet, i messaggi sbagliati spesso veicolati dai mezzi di comunicazioni. La conoscenza e il dialogo su questi temi permettono al pieno di rispettare le direttive dell’Organizzazione mondiale della Sanità sull’educazione sessuale dei più giovani. 

    Genzano: genitori e alunni a scuola di affettività e sessualità
    “Il Corso di educazione all’affettività e alla sessualità, svoltosi alla Scuola Primaria Landi – dichiarano gli organizzatori – è un’iniziativa richiesta da alcuni genitori, accolta e sostenuta dalla scuola e dall’Asl, che rappresenta un ottimo esempio di come, a costi zero, una comunità può far del bene ai propri ragazzi”.
    “

     

    “