“Io veramente mi auguro che non si facciano dei passi indietro rispetto alle proposte della Commissione e alla loro condivisione”. Così il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, commenta la contrarietà della Francia alle “quote” espressa dal primo ministro Valls sabato scorso. “Sarebbe molto amaro se ci fossero passi indietro” aggiunge.Sulla stessa linea Federica Mogherini che, replica ai dubbi del premier francese sulla redistribuzione dei migranti, stamane aveva detto: “condividere la responsabilità di cosa facciamo delle persone che salviamo è parte integrante della strategia” Ue per l’immigrazione. “Mi aspetto che gli stati membri, gli stessi che hanno chiesto alla Ue di agire velocemente e efficacemente, consentano all’Europa di essere efficace in questa azione in tutti i suoi aspetti”. Mogherini ha anche aggiunto di attendersi per oggi ’la decisione politica formale di stabilire l’operazione navale, con l’indicazione di quartier generale e di comando’. Anche il ministro Alfano ha replicato ai transalpini: ’Nessuno può pensare di lasciarci di nuovo soli a gestire la situazione. La Francia è sempre stata al nostro fianco nel chiedere un intervento dell’Europa in materia di immigrazione, sarebbe assurdo se avesse cambiato posizione’. Mogherini ha parlato arrivando nelle sede in cui oggi si riunisce, per la prima volta in 12 anni, il consiglio dei ministri europei degli esteri e della difesa in formato ’jumbo’. Il consiglio, aggiunge Mogherini, avvierà anche la fase di “pianificazione nel dettaglio” dell’operazione navale per la quale servirà una risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu. A proposito della risoluzione Onu, Mogherini ricorda che “per questo sono stata a New York due volte negli ultimi dieci giorni” ed osserva di “non aver trovato maggiori resistenze politiche ad una risoluzione del Consiglio di Sicurezza anche capitolo 7”, ovvero che preveda anche l’uso della forza militare. “Ma è chiaro – aggiunge l’alto rappresentante per la politica estera europea – che tutto il lavoro sulla stesura della risoluzione stessa è ancora da finalizzare. Ed è anche chiaro che non è la Ue a sedere al Consiglio di Sicurezza. Noi stiamo coordinando il lavoro degli stati membri. Anche il fatto che stiamo coordinando a livello europeo il lavoro degli stati membri che siedono in consiglio di sicurezza, con il contributo fondamentale dell’Italia, dà il senso di un’azione politica europea nuova nello scenario internazionale, che credo ci dia una forza e una legittimità molto forti a livello.