(Adnkronos) –
Generali chiude il primo trimestre dell’anno con un utile netto di 727 milioni di euro, in calo del 9,3% su base annua, che risente delle svalutazioni sugli investimenti russi per 136 milioni. Le svalutazioni impattano per 96 milioni per i titoli a reddito fisso russi detenuti direttamente dal gruppo e per 40 milioni per la partecipazione in Ingosstrakh. Senza l’impatto delle svalutazioni l’utile netto della compagnia assicurativa si sarebbe attestato a 863 milioni. Il risultato operativo ammonta a 1.626 milioni, in progresso dell’1,1%.
I premi lordi ammontano a 22.322 milioni, in crescita del 6,1%, sostenuto dallo sviluppo dei segmenti Vita e Danni. La raccolta netta Vita cresce a 3,9 miliardi (+19,3%), con le riserve tecniche Vita di 423,4 miliardi, sostanzialmente stabili (-0,3%) rispetto al 2021. Il Vita registra una crescita del risultato operativo del 7,2%. Il risultato operativo del segmento Danni si attesta a 699 milioni (+1,2%), anche per il contributo del gruppo Cattolica. Il Combined Ratio è del 90,4% (+2,4 punti percentuali), riflettendo principalmente la maggior sinistralità. Il risultato operativo del segmento Asset & Wealth Management diminuisce a 260 milioni (-14,5%). Il patrimonio netto si attesta a 25.639 milioni, in flessione del 12,5, e il Solvency Ratio è al 237%, in aumento di dieci punti percentuali da fine 2021 per le variazioni di mercato del trimestre.
Dopo le svalutazioni effettuate la partecipazione in Ingosstrakh e i titoli russi a reddito fisso detenuti direttamente da Generali ammontano rispettivamente a 176 milioni, da 384 milioni a fine 2021, e 40 milioni, da 188 milioni. Il gruppo ha anche in Russia e Ucraina investimenti indiretti e attività finanziarie collegate a contratti unit-linked marginali, che sono pari rispettivamente a 43 milioni, da 111 milioni a fine 2021, e 34 milioni, da 117 milioni.
Il group cfo, Cristiano Borean, ha spiegato che nello scenario peggiore l’azzeramento delle attività in Russia comporterebbe per Generali un impatto sul risultato netto per altri 163 milioni di euro. “Se dovessimo trovarci in una situazione estrema dove la quota in Ingosstrakh fosse completamente azzerata ci troveremmo con un ulteriore impatto sull’utile netto di 126 milioni”, ha detto. “Sui titoli di Stato russi abbiamo una quota residua di 40 milioni a valori di mercato che se completamente azzerata porterebbe a un impatto netto di ulteriori 37 milioni”. La quota del 38,5% in Ingosstrakh, la quarta compagnia assicurativa russa, è “congelata. Attendiamo e in questo momento la trattiamo come un puro investimento finanziario”.