(Adnkronos) – Può essere relativamente più facile arrivare dopo un disastro. La missione di Rishi Sunak, 42 anni, ex cancelliere dello Scacchiere durante il governo di Boris Johnson, è facilmente sintetizzabile: non fare gli stessi errori, clamorosi, di chi l’ha preceduto a Downing Street, Liz Truss. Il nuovo leader dei Tories, e prossimo premier britannico, parte avvantaggiato dalla sua estrazione, con un profilo sicuramente ben visto dai mercati finanziaria, che sono stati l’esecutore materiale della disfatta del precedente governo.
Gli obiettivi dichiarati sono coerenti con queste aspettative. “Rimettere in sesto l’economia di un grande Paese, in crisi profonda”. Come? Mettendo sul tavolo “competenza, integrità e responsabilità”. Fin qui, le parole che qualsiasi persona avveduta avrebbe speso in queste circostanze. Anche Truss aveva usato più o meno le stesse parole al suo esordio, parlando di “sfida immensa per il rilancio dell’economia” ma anche del raggiungimento di un obiettivo possibile.
Oltre le parole, ci sono i dati economici a descrivere una prospettiva tutta in salita. L’inflazione viaggia sul livelli record. A settembre i prezzi al consumo in Gran Bretagna sono cresciuti su base annua del 10,1%, contro il 9,9% di agosto e il 10% stimato dagli analisti. Il Paese viaggia verso la recessione. Il prodotto interno lordo è calato dello 0,3% ad agosto, dopo la timida risalita dello 0,1% registrata a luglio. Pesano soprattutto i danni prodotti dalla Brexit e l’incapacità mostrata dai governi che si sono succeduti di affrontarne le conseguenze. “L’economia britannica è ora come l’Italia e la Grecia in termini di rischio per gli investitori, e i politici non sono stati onesti rispetto ai problemi che la nazione deve affrontare”, ha scritto il conservatore Daily Mail, citando un ex governatore della Banca d’Inghilterra. Una valutazione che sconta la stessa impostazione della cover di The Economist, quella del ‘Welcome to Britaly’, degli spaghetti e della pizza, ma che ha più di un fondamento di verità.
Un altro dato, questa volta politico, aiuta a descrivere quale sia la portata del lavoro che attende Sunak. Gli ultimi sondaggi disponibili attestano a circa 30 punti percentuali il distacco dei Tories dall’opposizione laburista di Keir Starmer. Difficile che sia un divario colmabile in vista delle elezioni previste a fine 2024.
Ma c’è un’indicazione netta che arriva dai 45 giorni di Truss a Downing Street. Se vuole provare a salvare il Paese, deve tenere sempre ben presenti gli errori che ha fatto lei e ripartire da una politica economica che sia compatibile con la realtà e con le priorità di un Paese in crisi e nel mirino dei mercati finanziari. (di Fabio Insenga)