(Adnkronos) – Per fronteggiare l’approvvigionamento di gas e far fronte alle mancate forniture dalla Russia, “noi abbiamo iniziato immediatamente, da febbraio, a trovare diversificazione e alternative e ci siamo basati su quello che avevamo in portafoglio”. Lo spiega l’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, intervenendo all’evento Lombardia 2030 che sottolinea come si sia trattato di “un’operazione non semplice”.
Il problema “è stato risolto perché il gas russo riusciamo a coprirlo al 50%” mentre “nel 2025 arriveremo a rimpiazzarlo al 100%” attraverso il ricorso ad altri Paesi come l’Algeria o la Libia. “Ci sta arrivando gas dall’Egitto e dalla Nigeria, e ora ci arriva dal Mozambico”, per cui “dobbiamo avere possibilità di ricevere le navi: se uno pensa solo al gas non ha risolto niente, ci vogliono le infrastrutture per avere sicurezza energetica strutturale”.
RIGASSIFICATORI – “Se vogliamo arrivare alla sicurezza energetica con una sovrabbondanza di gas, per stare tranquilli secondo me dovremmo avere altri 4 rigassificatori” aggiunge, rispondendo a una domanda sulla questione. “Tanto per dirvi semplicemente come stanno le cose negli altri Paesi, la Spagna consuma 30 miliardi di metri cubi di gas all’anno e dispone di 60 miliardi di metri cubi di rigassificazione”, mentre Paesi come Austria e Slovacchia consumano circa 5 miliardi di metri cubi di gas e “hanno capacità di stoccaggio, non di rigassificazione, uguale”, per cui “abbiamo bisogno di incrementare la capacità di rigassificazione da una parte ma anche di aumentare di almeno 6-7 miliardi gli stoccaggi”.
Per Descalzi, “Il 2022 è sicuramente un anno particolare a causa della crisi energetica causata dalla guerra, già il 2021 aveva dato un segnale forte indicando che l’offerta di gas non era sufficiente a rispondere alla domanda. In Europa abbiamo consumi di gas costanti, il fatto che la domanda non cambia e l’offerta si riduca produce chiaramente un problema. Noi abbiamo iniziato già a febbraio a cercare alternative negli approvvigionamenti. Siamo passati dal gas che arriva tramite tubi, al gas che proviene da differenti dislocazioni geografiche tramite navi, per questo avremo bisogno di incrementare il numero dei rigassificatori oggi esistenti e aumentare gli stoccaggi”, conclude.