“Dobbiamo prepararci per ulteriori problemi nelle forniture di gas, anche per un taglio completo da parte della Russia. Nel complesso oggi 12 Paesi membri sono direttamente colpiti da una riduzione totale o parziale delle consegne di gas“.
Affermazioni che non lasciano nessun margine di fraintendimento, quelle pronunciate poca fa dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, nell’ambito della plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo. In poche parole, la presidente ha ‘avvertito’ ufficialmente tutti i paesi membri: c’è da aspettarsi che la Russia giunga a tagliare “completamente” le forniture di gas.
Come ha tenuto poi a rimarcare la leader di Bruxelles, “E’ ovvio: Vladimir Putin continua ad usare l’energia come un’arma. E’ per questo che la Commissione sta lavorando a un piano di emergenza: presenteremo questo piano e gli strumenti necessari entro la metà di luglio. Gli Stati membri hanno i rispettivi piani nazionali di emergenza già in vigore. Questo è positivo, ma servono un coordinamento europeo e azione comune”.
Dunque, ha poi aggiunto, “Dobbiamo assicurarci che, in caso di forti difficoltà, il gas fluisca verso i luoghi in cui serve maggiormente. Dobbiamo fornire solidarietà europea. E dobbiamo proteggere il mercato unico e le catene del valore dell’industria“.
Tuttavia, ha osservato ancora la Leyen, “Le scorte di gas naturale nell’Ue, una settimana fa erano al 55% e ora dovremmo essere al di sopra di quella soglia. Il G7 ha deciso di lavorare a livello internazionale per arrivare ad un potenziale meccanismo che imponga un tetto al prezzo del petrolio russo. Occorrerà quindi un approccio globale, un’alleanza di molti Paesi disposti a mettere un tetto al prezzo del petrolio russo e bisognerà convincere molti Paesi che non vogliono unirsi all’alleanza perché non aggirino il tetto”.
Una proposta, come molti ricorderanno, che il nostro premier sta portando avanti già da diverse settimane ed infatti, mostrando di essere in linea con Draghi, la presidente della Commissione ha affermato che “Questo potenziale tetto al prezzo del petrolio potrebbe anche essere una buona piattaforma se dovessimo guardare, in circostanze speciali, ad un tetto al prezzo del gas. Potremmo attivare, se ce ne fosse bisogno, meccanismi come un piano Sure di prestiti per finanziare le spese necessarie ad affrontare la crisi energetica, ma non fa parte del piano di emergenza che la Commissione presenterà entro metà luglio”.
Poi l’intervento della leader europea ha virato sulla guerra e, plaudendo all’eroica resistenza che i soldati di Kiev stano opponendo alle truppe russe, la Leyen ha preso ad esempio quanto accaduto nell’agosto del 1968, quando l’esercito cecoslovacco si trovò improvvisamente a dover fronteggiare l’avanzata dei carri armati russi, inviati per stroncare sul nascere l’idea di un ‘socialismo dal volto umano’, così come lo definiva l’allora segretario del Partito Comunista Cecoslovacco Alexander Dubcek.
Ed in questo senso, ha continuato la von der Leyen, “Gli ucraini hanno fatto fronte, senza armi, all’invasione russa. I cittadini hanno parlato ai soldati russi, hanno scritto loro, hanno evocato l’assurdità di questa guerra in tutte le sfere pubbliche. Sono immagini che ci ricordano un’altra invasione, un’altra fase di opposizione. Era a Praga nel 1968: vi ricorderete le manifestazioni dei cechi, giovani e meno giovani, che si sono opposti nelle strade di Praga all’invasione russa. Dunque – ha poi concluso – non posso immaginare un Paese migliore della Repubblica Ceca per prendere presidenza del Consiglio Ue. Siamo in una lotta per la libertà, la pace e l’autodeterminazione“.
Max