(Adnkronos) – Il prezzo del gas viaggia sotto i 40 euro per megawattora: i futures sul benchmark di riferimento europeo, ad Amsterdam, scendono ancora e lanciano segnali positivi per il settore energetico. Al 21 aprile, l’Osservatorio dei conti pubblici ha segnalato che il gas ha perso il 4% dal mese precedente, scendendo del 54% dal periodo pre-guerra.
Il prezzo del gas continua a scendere, a dimostrazione che il settore energetico non dà più la spinta all’inflazione, la quale infatti resta alta nella sua componente core (al netto di alimentari ed energetici) in Europa.
Le ottimistiche prospettive per i consumatori europei poggiano sui dati rincuoranti relativi agli stoccaggi: a fine inverno 2023, infatti, le riserve di gas in Europa sono piene oltre la metà (57%).
Una domanda debole a fronte di un’ampia offerta sta supportando uno scenario positivo. Lo stoccaggio continua ad aumentare grazie alle spedizioni record di Gnl dagli Stati Uniti e conta su riserve piene per il 65% in Germania e per l’87% in Spagna, che ospita la maggior parte dei terminali Gnl in Europa.
Secondo Trading Economics, la domanda di gas è rimasta contenuta grazie agli sforzi delle industrie e delle famiglie per ridurla. A marzo, il consumo di gas naturale in Germania è diminuito del 15% rispetto alla media 2019-2021, con quello industriale in calo del 21%.
Anche se per ora il peggio della crisi energetica è passato, i rischi restano per il prossimo inverno, con queste minacce: un’estate calda che potrebbe ridurre i livelli idroelettrici, un inverno freddo e un rimbalzo della domanda asiatica di Gnl. Le importazioni di gas naturale liquefatto dalla Cina sono aumentate del 16,9% su base annua a marzo.
Minore offerta e maggiore domanda – anche per la crescita del dragone – potrebbero sconvolgere gli equilibri. Per questi motivi, ai quali si aggiunge la riflessione che finora l’Europa non ha proprio rinunciato del tutto al combustibile russo, il prezzo del gas può ancor riservare sorprese. Anche al rialzo.