“La sostenibilità sociale ed economica è, per noi di Coopfond, l’orizzonte all’interno del quale la ripresa dovrà realizzarsi. La pandemia, infatti, ci ha dolorosamente ricordato che ogni traiettoria di crescita dovrà avvenire nel rispetto di quella che è la caratteristica principale di un’azienda che voglia definirsi sostenibile: l’attenzione all’ambiente e alla comunità. Sono peculiarità che la cooperazione da sempre porta con sé e per questo siamo chiamati ad un ruolo di grande responsabilità in questa fase difficile e, in prospettiva, di grande rilievo per il futuro del nostro Paese”. Così Simone Gamberini, direttore generale di Coopfond spa, il fondo Mutualistico di Legacoop, parla con Adnkronos/Labitalia, indicando nella sostenibilità ambientale il “faro della ripresa”. “Coopfond -spiega Gamberini- è stato istituito nel 1993 con la missione di promuovere la cooperazione, in particolare creando nuovo lavoro al Sud. Il Fondo è finanziato tramite il 3% degli utili versati dalle cooperative aderenti a Legacoop, pari a circa 15-20 milioni annui, che vengono utilizzati in modo rotativo. In media, sono 2.400 le cooperative che fanno utili e versano il contributo. In questi anni abbiamo raccolto quasi 500 milioni di euro”.
Nuova idea di finanza, incardinata attorno ai 17 obiettivi di sviluppo
“Operiamo -spiega ancora il dg- attraverso interventi sul capitale o finanziamenti. Entro sette anni, in media, le risorse ritornano al Fondo e possono essere utilizzate per nuovi interventi. Oggi il nostro obiettivo è quello di promuovere il cambiamento sostenibile del mondo cooperativo attraverso nuovi modelli di intervento in linea con gli orientamenti strategici di Legacoop. La cooperazione è portatrice di valori ed esprime una cultura naturalmente allineata con i fini di solidarietà, giustizia, equità, coesione sociale, partecipazione e rispetto impliciti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Quella che attualmente portiamo avanti è una nuova idea di finanza, incardinata attorno ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile e al servizio dell’economia reale, attraverso i nostri asset chiave: oltre al capitale finanziario, il capitale intellettuale, umano e sociale”, conclude.
Italia arriva preparata a sfida sostenibilità
Sostenibilità e transizione digitale: due asset per una sfida europea a cui l’Italia si presenta preparata. Ne è convinto Simone Gamberini, direttore generale di Coopfond spa che dice ad Adnkronos/Labitalia: “Io credo che il nostro Paese abbia le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista nella sfida della sostenibilità. Un terzo delle imprese ha fatto investimenti che hanno a che fare con l’ambiente e queste imprese sono quelle che innovano di più, esportano di più e assumono di più. Siamo, ancora, i primi in Europa come percentuale di riciclo dei rifiuti prodotti. Insomma: c’è sicuramente attenzione, anche se non è ancora sufficiente”. “Noi crediamo -aggiunge il dg di Coopfond- che siano necessarie misure incentivanti, accessibili a tutte le imprese di ogni ordine, grado e dimensione, per la conversione dei processi produttivi. Il salto più significativo dovrà essere compiuto per quel che concerne la transizione digitale”. “In questo la strada da fare per il nostro Paese è ancora tanta, per la pubblica amministrazione, per i territori ma anche per le imprese. Noi siamo impegnati a percorrerla, a partire dall’apertura della Fondazione Pico, digital innovation hub per la rivoluzione 4.0, riconosciuto dal Ministero, promosso da Legacoop e dal nostro Fondo mutualistico”, conclude.
Pnrr, opportunità anche per cooperative
“Se sapremo cogliere in modo positivo questa opportunità, sarà un grande acceleratore di dinamiche che avrebbero comunque dovuto innescarsi. Offrirà alle imprese in generale e alle cooperative in particolare nuove occasioni per realizzare gli investimenti necessari per compiere un salto di qualità ed essere più competitive sul versante della sostenibilità e della digitalizzazione. Come Coopfond stiamo lavorando per essere pronti come partner capaci di agevolare e assecondare questo processo, aprendo questa opportunità per tutte le imprese, anche per quelle che per dimensione o settore di riferimento potrebbero faticare maggiormente”. Così Simone Gamberini, direttore generale di Coopfond spa, Fondo Mutualistico di Legacoop, parla con Adnkronos/Labitalia del Pnrr. Il modello cooperativo ha affrontato la crisi economica da emergenza sanitaria “rinsaldando i propri legami con la comunità, a cui ha dato non poche volte un aiuto concreto per resistere, e la mutualità interna, la coesione tra i soci, che hanno consentito di liberare energie e risorse essenziali per sprigionare la necessaria resilienza”, dice Gamberini, anche se, avverte “tutto ciò non ha eliminato la pressione sui bilanci e le conseguenze negative sui patrimoni”. “Proprio per questo, come Fondo, stiamo lavorando per essere pronti a sostenere lo sforzo di ripartenza, che deve essere forte e indirizzato nella giusta direzione”, sottolinea.
Primo bilancio di sostenibilità
Un questo impegno che Coopfond porterà avanti, dice il dg, “accettando noi per primi la sfida e iniziando a costruire un nuovo modo di fare finanza, fondato sull’impatto”. “Qualche mese fa abbiamo presentato così il nostro primo Bilancio di sostenibilità, che inizia a valutare l’impatto delle nostre iniziative e a riclassificarle in base all’effetto che producono lungo un cammino di sostenibilità. E stiamo lavorando per allacciare nuove alleanze e partnership, per costruire reti basate sull’intento comune di progredire verso una finanza nuova e innovativa, dando vita a relazioni stabili e nuove con alcuni soggetti che da anni si muovono in questa direzione. Dobbiamo crescere come sistema. Solo così potremo offrire alle imprese il sostegno di cui hanno bisogno”, conclude Gamberini. (di Mariangela Pani)