Continuano ad accendere gli animi le mascherine. ‘Bavaglio’ su cui fare una battaglia di libertà, o strumento di protezione ancora necessario, da togliere con prudenza? E’ su queste posizioni che si è consumato il botta e risposta in Tv fra l’infettivologo Massimo Galli, che invita a non abbandonare la cautela e a “non considerare la mascherina un bavaglio”, e il giornalista Francesco Storace che parla di libertà e “sacrifici fatti da un popolo”.
Lo scontro va in onda ad ‘Agorà’ su Rai 3. “Mi metto dall’altra parte del televisore e ho più confusione di quando abbiamo cominciato – attacca Storace – Sono un cittadino qualunque, mi sono sottoposto alla doppia vaccinazione con disciplina e voglio sapere quando finisce questa storia secondo la scienza. Non è pensabile che tutto dipenda da una mascherina”. Galli definisce “stupido” fare della mascherina una battaglia di libertà. Storace contesta il ‘processo’ alla parola “bavaglio”. “Sono stanco di sentir criminalizzare chi decide senza che ci sia un’autocritica da parte di centinaia di virologi che sono venuti in televisione a terrorizzarci”, alza i toni Storace. Immediata la replica di Galli che cita, “da laico”, l’umanista inglese Tommaso Moro, e aggiunge: “Rispetto a certi politici, bisogna accettare il fatto che tanto la testa non gliela cambi”.
Il dibattito si sposta su toni personali (con Storace che dice di Galli “quando li vede i pazienti se sta sempre in Tv”, e l’infettivologo che annuncia la sua pensione a novembre, precisando che i pazienti continueranno ad arrivargli “comunque, mentre da Storace non credo vada più nessuno da tempo a chiedere consigli”). L’ultima parola è dello scienziato: “Mi preme sottolineare che è ancora il momento di stare attenti. E stiamo attenti a prendere in giro la prudenza – ammonisce – soprattutto se si basa sui dati. I risultati non sono mai ottimali. Anche se posso capire che la gente sia stanca”.