“Sono stato una schifezza, ora sto meglio”. Lo dice il professore Massimo Galli che, a Mattino 5, ha raccontato la sua esperienza con il Covid e la variante Omicron. “Io sono stato malissimo 3 giorni: la più brutta influenza della mia vita. Ho 70 anni e ho altri acciacchi. Io sono rientrato in servizio attorno al 10-11 gennaio del 2020 dopo essere stato fuori servizio per un ricovero abbastanza lungo per un’orrenda embolia polmonare che mi ha quasi ucciso”, ha raccontato.
Galli spiega come pensa di essere entrato in contatto col virus: “Verosimilmente il 31 dicembre, o nei giorni immediatamente precedenti, qualcuno mi ha passato Omicron. Nonostante sia in pensione e nonostante abbia condotto in quest’ultimo periodo una vita ritiratissima, vedendo pochissime persone”.
Racconta: “Nel periodo tra Natale e Capodanno, gli unici pazienti li ho sentiti per telefono. Non ho visto pazienti, ho visto un numero limitatissimo di persone. A livello conviviale, senza mascherina, ho visto in tutto una dozzina di persone. Al massimo, tutte insieme, non più di 6. Questo la dice lunga su questo virus e su questa variante. Per me è cominciata con brividi notturni. Poi il pizzicore al naso, la gola. Non è vero che non si perdano gusto e olfatto, un po’ li ho persi”.
“Se qualcuno dice che Omicron è una passeggiata – averte Galli – per i vecchiotti come me, dice male. Senza le tre vaccinazioni, per uno della mia età e con la mia storia, la cosa sarebbe andata decisamente molto peggio. Quindi, è fondamentale vaccinarsi. Io sono anche pieno di anticorpi, li ho valutati diverse volte”, conclude.