Il futuro di Giulio Gallera, ex assessore lombardo al Welfare, oggi consigliere regionale nominato a maggio presidente della Commissione Bilancio? Potrebbe anche non essere più in Lombardia, ma a Roma. La volontà di ricandidarsi c’è, spiega in un’intervista all’Adnkronos Salute: “Per tutta la mia vita mi sono candidato e ho avuto il consenso dei cittadini. Finché i cittadini mi daranno il consenso per aiutarli a sostenerli e farmi carico dei loro problemi, lo farò. Quindi sicuramente considero di andare avanti. Che sia la Regione o il Parlamento o altro, lo vedremo”.
Tra le opzioni c’è anche un incarico nazionale? “Sì, se n’era parlato col presidente Berlusconi, ma mancano 2 anni e poi vedremo le condizioni. Però è stato lui che mi ha offerto questa cosa a gennaio, quando c’è stato il cambio in assessorato. Mi ha detto: devi venire a portare questa esperienza che hai fatto a livello nazionale fra 2 anni. E io ho risposto: vedremo”. In 2 anni, puntualizza, “può cambiare tutto in politica. Qui ho fatto due legislature, ho fatto l’assessore con la competenza più importante. Sono pronto a continuare qui, ma anche a valutare di portare questa esperienza su un proscenio nazionale. Però è presto per dire tutto”.
La voglia di continuare c’è, dice. “Il riscontro positivo che ho avuto, e sto avendo dopo la conclusione dell’esperienza di assessore, è uno sprone. Tante persone mi fermano per strada e mi ringraziano per quello che ho fatto in quei mesi, mi esortano ad andare avanti. Mai avrei immaginato una cosa del genere, è uno sprone a continuare l’esperienza politica, come e dove lo vedremo”.
Gallera nega di essere stato corteggiato da altri partiti. I rapporti con la Lega? “Non so – risponde – Adesso io sono in Forza Italia, si sta parlando di federazioni fuse in tante cose, vedremo. Se sono possibilista? Non ho ancora capito bene di cosa si sta parlando, osservo e aspetto di capire dai miei dirigenti di partito quali sono i progetti nel concreto. Io sono oggi in Forza Italia. Ho a cuore il fatto che un’identità liberale abbia la possibilità di incidere. Ci sono battaglie liberali, un approccio liberale alla cosa pubblica, la facilitazione verso i cittadini, che devono avere un luogo dove esprimersi al meglio. La mia storia è questa da sempre, quindi ci tengo a preservare questo”.
Cosa fa Gallera oggi? “Il mio percorso è anche un po’ legato all’esperienza vissuta: mi occupo di pandemia da un altro punto di vista. C’è stato il tema delle attività produttive, dei nostri commercianti e artigiani penalizzati dalla pandemia. Sono entrato subito nella Commissione IV e ho iniziato queste battaglie. Sono contento perché ho presentato tre mozioni che sono state approvate dal Consiglio regionale, ho attivato un’iniziativa di ascolto dei bisogni di queste categorie. Mi ha stupito ricevere circa mille mail sul tema dei mancati ristori, ho incontrato più di 100 persone che mi hanno voluto raccontare le difficoltà che stanno vivendo. Ci sono comparti alla disperazione. Quel dolore sui loro volti è simile, seppur nella sua diversità, alla disperazione delle persone in terapia intensiva”.
A maggio la nomina a capo della Commissione Bilancio della Regione Lombardia. “Lì lavoriamo anche sulle società partecipate e sull’efficientamento del lavoro della macchina regionale”, spiega Gallera.
L’ex assessore guarda alla fase che si è aperta: “Adesso siamo in una situazione migliore con la campagna vaccinale. Speriamo che questo ci porti in via definitiva a vedere superata almeno la fase più acuta. Poi dovremo convivere con questo virus probabilmente per qualche anno, ma speriamo in forma diversa. Abbiamo preso le misure, non ci sono cure definitive, ma se nella prima ondata il lockdown che ha chiuso tutto aveva un senso, ora bisogna trovare delle modalità per far coesistere una vita normale con la cura delle persone, sperando di non trovarci a settembre-ottobre in una situazione un po’ critica, anche se non con quei numeri che abbiamo vissuto. Da ottobre 2020 a maggio 2021 si è richiuso tutto di nuovo abbandonando comparti e io ho lavorato su questo. Dovevamo tornare a ridare speranza a queste persone”, conclude.