G7 RUBRICA COOPERAZIONE. R.DOMINICANA, UNA MANGROVIA TI SALVA LA VITA /FOTO

DI FRANCESCO (AVSI): RIFORESTARE E RISPONDERE A CLIMA CHE CAMBIA

(DIRE) Roma, 18 nov. – Salvando le mangrovie si mitigano gli
effetti dei cambiamenti climatici più avversi, proteggendo
l’economia e arrivando persino a salvare le vite umane. Parola di
Mario Di Francesco, responsabile Paese per Avsi in Repubblica
dominicana, dove l’organizzazione – presente dal 2012 – porta
avanti dal 2021 progetti integrati per la tutela ambientale e la
mitigazione dell’impatto del cambiamento climatico.
Mitigazione e adattamento sono le parole chiave proposte dai
Paesi più esposti ai cambiamenti climatici, che in questi giorni
chiedono al mondo fino a 1300 miliardi di dollari, dal foro della
Cop29, per prevenire o rispondere agli effetti di eventi
meteorologici sempre più potenti e devastanti. In questo lavoro,
la cooperazione allo sviluppo ha un’esperienza consolidata, come
quella di Avsi in Repubblica dominicana.
Il Paese è tra i più esposti al clima che cambia: nel 2024, e
in particolare dall’inizio della stagione delle piogge di giugno,
ci sono state già “una dozzina di tempeste tropicali, quando
prima se ne registrava una all’anno, e un paio di uragani”,
avverte Di Francesco. “Piogge così intense e potenti distruggono
il sistema di canalizzazione dalla terra al mare, devastando
l’equilibrio molto delicato tra acqua dolce e salata”. Questo,
sommato ad attività antropiche quali la costruzione di strutture
turistiche lungo la costa, la deforestazione, il consumo di suolo
per l’agricoltura o la pesca intensiva, “pongono le mangrovie
fortemente sotto stress”.
Eppure il ruolo delle mangrovie è fondamentale, sottolinea Di
Francesco: “Svolgono un’azione naturale di adattamento, creando
una barriera che limita gli impatti negativi di uragani, tempeste
inondazioni”.
La mangrovia è una formazione vegetale che si distribuisce
lungo le coste basse in quattro fasce parallele: quella lungo la
costa è praticamente sommersa e, man mano che si va verso la
laguna e l’entroterra, diventa arbusto. Avsi agisce lungo la
costa della baia di Monte Cristi, dove sono andati persi circa
600 ettari di piante. “Riforestiamo, a partire da una
collaborazione con il ministero dell’Ambiente dominicano, con cui
gestiamo dei vivai. Stiamo però implementando delle coltivazioni
anche con società private, anche a conduzione familiare,
nell’ottica di creare consapevolezza sull’importanza di questa
pianta, accanto a una forma di reddito su cui la famiglia possa
contare”.
Avsi tuttavia ha deciso di non limitarsi alla riforestazione
delle mangrovie, ma di mettere in campo un approccio integrato
che si articola intorno a tre attività principali di tipo
socio-economico. Il primo ambito di intervento riguarda la pesca,
spiega il responsabile Paese: “Invitiamo i pescatori a modulare
le loro attività di pesca tradizionale in modo da non avere un
impatto negativo sulle mangrovie. E poi il disboscamento spesso è
dato anche dalla ricerca di quel legno leggero utilizzato per le
barche”. Il secondo intervento riguarda il sostegno agli
apicoltori: “Le mangrovie sono arbusti che produno delle
inflorescenze diverse a seconda delle quattro specie – bianca,
gialla, rossa e nera – inoltre la salvaguardia del bioma
mangrovie tutela anche altre specie che crescono insieme”.
Proteggerle, significa assicurare la produzione di miele, che
vede la presenza di tanti apicoltori sia per hobby che di
mestiere”. Avsi, continua Di Francesco, li sostiene “con corsi di
formazione, alveari moderni e maggiormente produttivi, guanti,
tute, estrattori. Per molte famiglie è diventata la principale
fonte di reddito e ora intendono costruire un centro per
l’estrazione del miele, a cui noi contribuiremo fornendo i
materiali e accompagnandoli nelle attività di marketing e
creazione del brand, per valorizzare i loro prodotti su mercati
più ampi”.
Il terzo ambito è il coinvolgimento dei giovani, “sia
coinvolgendoli nelle attività sostenibili già elencate, sia
sostenendo il loro ingresso nell’ecoturismo. La Repubblica
dominicana- riferisce il responsabile- è una meta turistica
grazie alle sue spiagge. Ma l’enorme biodiversità vede in
crescita il turismo ecosostenibile nell’entroterra”. Un settore
che interessa soprattutto ragazze e ragazzi già dai 18-20 anni di
età, “sia per il dinamismo delle attività, sia per la propenzione
delle nuove generazioni a promuoversi sui social network”. Avsi
ha quindi “fornito motori elettrici per barche ecocompatibili,
per fare tour nella laguna; abbiamo segnalato i sentieri da
pulire, per adattarli alle visite guidate, costruito un mirador
per godere di un punto panoramico particolarmente bello, creato
un percorso da fare a terra a dorso d’asino, allestito un punto
ristoro. Si sta ora lavorando ad alloggi sostenibili. Infine,
abbiamo promosso incontri con tre dei principali tour operator
dominicani, che hanno inserito tutte queste attività nei loro
cataloghi”.
L’obiettivo finale qui non è solo creare reddito e proteggere
l’ambiente sul lungo periodo ma anche “trattenere i giovani sul
territorio creando opportunità che altrimenti molti vanno cercare
emigrando altrove, in primis negli Stati Uniti”.
Tutte queste attività, secondo Di Francesco, hanno il fine
ultimo di “creare una coscienza duratura che non si esaurisca col
guadagno immediatamente ottenuto, affinché il valore delle
mangrovie si radichi nella mentalità comune”.
Un obiettivo che le organizzazioni come Avsi e molte altre
stanno promuovendo a livello internazionale, e il forum della
Cop29 è uno di questi. Conclude Di Francesco: “La Repubblica
dominicana, come molti Paesi, è fragile agli effetti di uragani e
inondazioni non solo lungo le coste o nelle zone rurali, ma anche
nelle grandi città. L’urbanizzazione non è stata accompagnata da
una corretta gestione del territorio, così allagamenti e
inondazioni si registrano anche nella capitale. Mitigazione e
adattamento non servono però solo a proteggere ecosistemi e
economie locali, ma anche a salvare vite umane: accanto agli
interventi di risposta alle emergenze quindi bisogna sviluppare
modelli integrati che garantiscano l’addattamento”. Come il
“modello mongrovie” promosso da Avsi che, a gennaio 2025,
riceverà “la certificazione del governo dominicano, per diventare
replicabile nel resto del Paese”.
(Alf/Dire)
10:07 18-11-24

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