Russia e Cina, ma anche impegno sul clima e lotta alla disinformazione. Sono alcuni dei temi del comunicato conclusivo del vertice di Londra dei ministri degli Esteri del G7. “Siamo profondamente preoccupati dal fatto che prosegua l’andamento negativo del comportamento irresponsabile e destabilizzante della Russia” si legge nel comunicato conclusivo. I “comportamenti destabilizzanti” della Russia, elencano i ministri degli Esteri del G7, comprendono “l’ampio ammassamento di forze militari russe ai confini dell’Ucraina e nella Crimea annessa illegalmente, le attività maligne che puntano a minare i sistemi democratici di altri Paesi, le attività informatiche maligne e l’uso della disinformazione”.
I ministro degli Esteri del G7 esprimono “piena solidarietà a tutti i partner colpiti dalle azioni contro i loro interessi e la loro sicurezza, legate ai servizi di intelligence russi, che continueranno ad essere affrontate con la più convinta risolutezza”. Inoltre, i ministri rilevano “con rammarico il deterioramento delle relazioni della Russia con i Paesi occidentali e sottolineano l’importanza del rispetto della Convenzione di Vienna per le relazioni diplomatiche come fondamento essenziale delle relazioni diplomatiche tra gli stati”.
Nel comunicato si sottolinea anche come i Paesi del G7 “incoraggiano la Cina, in quanto grande potenza ed economia con capacità tecnologiche avanzate, a partecipare in maniera costruttiva nel sistema internazionale fondato sulle regole”.
“In linea con gli obblighi derivanti dalle leggi nazionali e internazionali, chiediamo alla Cina di rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali” si legge ancora. “Continuiamo ad essere profondamente preoccupati per le violazioni dei diritti umani e gli abusi in Tibet e nello Xinjiang”, affermano ancora i ministri degli Esteri del G7, che sottolineano gli abusi “contro gli Uiguri, i membri di altre minoranze etniche e religiose”. Inoltre, i ministri del G7 esprimono preoccupazione per “l’esistenza di un’ampia rete di campi di ‘rieducazione politica’ e le notizie di sistemi di lavori forzati e di sterilizzazioni forzate”.
Tutte le forze straniere e mercenari si ritirino dalla Libia
“Pieno rispetto dell’embargo sulle armi e ritiro totale di tutte le forze straniere e dei mercenari senza ulteriori ritardi dalla Libia” chiedono ancora i ministri degli Esteri del G7 nel comunicato finale, nel quale tra l’altro chiedono al governo di unità nazionale di “fare i preparativi necessari per le elezioni parlamentari e presidenziali del 24 dicembre che siano inclusive, trasparenti e credibili”. E chiedono “di rispettare i diritti umani e di assicurare la protezione dei migranti e dei rifugiati”.
Democrazia sotto pressione, impegno per rafforzare valori
Nel Preambolo del comunicato conclusivo del vertice dei ministri degli Esteri, inoltre, si legge che “la democrazia è sotto pressione a livello globale; la pandemia continua a porre acute sfide globali: crescono le nuove minacce tecnologiche; e gli effetti catastrofici dei cambiamenti climatici sono in aumento”. I Paesi del G7 “si impegnano per rafforzare le società aperte, i valori condivisi, e l’ordine internazionale fondato sulle regole”.
E ancora: “Affermiamo il nostro impegno al meccanismo di risposta rapido come parte di sforzi comuni per difendere i nostri sistemi democratici e le società aperte dalle attività straniere ostili” si legge nella dichiarazione finale, facendo riferimento alla lotta alla disinformazione e sottolineando l’azione comune per “contrastare chi prende di mira le nostre istituzioni e processi democratici, cerca di minare la fiducia pubblica e l’integrità delle nostre democrazie e cerca di interferire nello spazio dell’informazione”.
In particolare si fa riferimento alla “disinformazione sui vaccini”: “Noi continueremo a sviluppare un approccio comune alla questione per affrontare le interferenze straniere, salvaguardare le nostre elezioni, rispondere alla disinformazione ed alla manipolazione dell’informazione e dialogando con le piattaforme di social media”, dicono i ministri del G7.
No armi nucleari Iran, Jcpoa resta miglior mezzo per impedirlo
“Siamo impegnati ad assicurare che l’Iran non svilupperà mai l’arma nucleare. Il Jcpoa resta il mezzo migliore per assicurare la natura esclusivamente pacifica del programma nucleare iraniano” dicono i ministri degli Esteri del G7, nel quale “salutano con favore le discussioni sostanziali tra i partecipanti all’accordo sul nucleare, e separatamente con gli Stati Uniti, per arrivare ad un reciproco ritorno al rispetto dell’accordo da parte di Stati Uniti e Iran”.
Nel sollecitare a Teheran di “evitare ogni ulteriore escalation”, i ministri degli Esteri del G7 affermano che “le ultime azioni iraniane sono molto sviluppi molto preoccupanti e motivo di profonda preoccupazione”.
Su clima rinnovato impegno in vista della Cop26 di Glasgow
Infine, si legge, “notiamo con grave preoccupazione l’impatto dei cambiamenti climatici sulle comunità più vulnerabili”. I ministri degli Esteri del G7 hanno ribadito l’impegno a “continuare ad aumentare i contribuiti finanziari all’azione di adattamento” ai cambiamenti climatici. In particolare viene riaffermato l’impegno collettivo dei Paesi sviluppati di “mobilitare insieme 100 miliardi all’anno fino al 2025”.
“Salutiamo gli impegni già assunti da alcuni Paesi del G7 di aumentare i contributi finanziari per questa azione e aspettiamo nuovi impegni prima della Cop26 di Glasgow”, affermano i ministri del G7 riferendosi alla conferenza che si svolgerà a novembre con la presidenza britannica e italiana.