Al G6 di questa mattina, 6 novembre, che si è tenuto a Parigi, ha partecipato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, insieme ad altri 5 ministri dell’Interno europei di Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna e Polonia. Si è discusso soprattutto dell’immigrazione illegale nel Mediterraneo e di terrorismo. Alfano si è esposto sulla Missione congiunta Triton, che pochi giorni fa è andata a sostituire Mare Nostrum. Quest’ultima era nata il 18 ottobre 2013 per fronteggiare l’afflusso di migranti a Lampedusa, e si occupava anche di scoprire gli scafisti, ovvero coloro che lucrano su questo traffico illegale. Invece sulla missione Triton il ministro Alfano è positivo: Con Triton l’Italia spenderà zero euro. L’operazione congiunta Triton costerà 3 milioni di euro al mese, derivanti dai fondi europei.
Per quanto riguarda il tema del terrorismo, è centrale il dibattito sui Foreign fighters che sono milizie in conflitti non convenzionali, come quello siriano. Si recano soprattutto in Francia e in Gran Bretagna per reclutare i figli di terze e quarte generazioni di immigrati musulmani, tradizionalmente presenti nei due Paesi. Il numero dei Foreign fighters che lasciano l’Europa alla volta della Siria, ammonta a circa 2mila militanti. La strada percorribile sarebbe quella di stringere accordi con Paesi extracomunitari. Il nostro Paese a breve firmerà un accordo con la Turchia per vigilare meglio sul corridoio che, passando per Ankara, porta i Foreign fighters proprio in Siria.
Oltre a queste tematiche, il ministro Alfano terrà incontri bilaterali per approfondire specifiche questioni di interesse. In giornata si avranno notizie riguardo le conclusioni prese in questo G6.