Una svolta tra Usa e Cina che possa permettere la ripresa dei negoziati sui dazi: è quanto emerge ai margini del G20 dopo l’incontro tra Trump e Xi Jinping. Sono giornate, queste, peraltro particolarmente storiche per il presidente degli Stati Uniti, che pure ha avuto modo di incontrare Kim, in Corea del Nord, per arrivare ad un possibile accordo che avrebbe un grosso impatto sulla storia e sul futuro.
Ma intanto, si lavora con la Cina, ed ad una ripresa dei negoziati sui dazi che potrebbe avere un fortissimo impatto sul piano economico e finanziario per ambedue le potenze.
Trump-Xi Jinping, prove di intesa sulla ripresa dei negoziati commerciali e sui dazi
Potrebbe essere senz’altro definita come una intesa fattiva e pressoché operativa. Anche se i condizionali, in situazioni di equilibrio come questa, sono sempre d’obbligo precauzionale, è pure vero che del resto Stati Uniti e Cina hanno raggiunto l’accordo per riprendere i negoziati commerciali.
Questo è il responso venuto fuori dagli incontri bilaterali che le due potenze hanno avuto intorno ai lavori del G20. Il presidente americano Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping intorno al G20 di Osaka hanno avuto modo di chiarire alcuni aspetti e riprendere la strada dei lavori comuni.
Aggiornamento ore 6,43
A prender per primo la parola è Trump, per il quale i colloqui tra Usa e Cina sono “ritornati in carreggiata”, rispondendo alle domande pressanti dei cronisti vogliosi di sapere qualcosa di preciso circa l’incontro con presidente Xi Jinping.
Trump si è soffermato sul tema chiarendo come “i negoziati stanno continuando”. Del resto, anche dalla controparte arrivano messaggi in tal senso. Dalla Cina fanno infatti sapere che gli Usa non aumenteranno i dazi né ne aggiungeranno di altri sulle importazioni del ‘made in China“, e nello specifico sui 300 miliardi di dollari circa di cui si era parlato. A chiarirlo è l’agenzia Nuova Cina.
“I team negoziali delle due parti discuteranno questioni specifiche”, ha detto l’agenzia. Nelle stesse ore, poi, Trump si era soffermato sull’altro grande tema, quello del suo approdo alla Dmz, la zona demilitarizzata al confine tra le due Coree.
“Non so se Kim ci sarà, io domani andrò alla Dmz. Vediamo cosa succede”, aveva detto il presidente americano Donald Trump prima della storica evoluzione della vicenda, chiarendo di non aver alcun timore in tal senso. “Certo, mi sentirei a mio agio a farlo”, ha detto sull’attraversare il confine in Corea del Nord con il leader Kim Jong-un.
La Corea del Nord aveva, nel frattempo, considerato “molto interessante” l’invito del presidente Usa, Donald Trump, relativo ad un incontro al confine tra le due Coree “solo per stringerci la mano e salutarci”.
Aggiornamento ore 10,07
Nel frattempo, dunque, i nuovi sviluppi di intesa tra Usa e Cina hanno già prodotto i loro risultati auspicati e messi in ordine di cose. In effetti, l’intesa fra Trump e Xi Jinping ha fatto volare le borse abbattendo l’oro come avevano indicato gli specialisti del settore.
Basti leggere la partenza in positivo delle principali borse europee, tutte sopra l’1% in apertura. Per esempio Milano è a +1%, allineata a Londra, Parigi e Madrid e poco sotto l’indice Eurostoxx dei 50 principali titoli dell’Eurozona (+1,17%), guidato dal +1,61% di Francoforte.
Questa è la prima risposta delle borse e del mercato finanziario all’accordo della stretta tra Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping. I nuovi rinnovati rapporti tra Stati Uniti e Cina ha fatto impennare la borsa di Shanghai, +2%, e di Shanzhen, +3 e mezzo, con alcuni fornitori di Huawei che salgono del 10%.
Positivo anche il mercato in Giappone (+2,13%), mentre invece è deludente la borsa di Seul, in Corea, dove non era auspicato l’incontro tra Trump e Kim Jong Un.
Il clima positivo fa inoltre salire del 2 e mezzo per cento il petrolio, scendere dell’1,70% l’oro, che viene considerato come tipico bene rifugio, e scende anche lo spread con il Btp Italiano a 238 punti base.
Aggiornamento ore 14,54