Multilateralismo. È la parola chiave in questo inizio di decennio, caratterizzato dalla ripartenza post Covid e dall’apparente declino della stagione populista. In tale contesto Luigi Di Maio, abilissimo a intercettare la rinnovata fiducia atlantica, è padrone di casa al G20 di Matera dei ministri degli Affari esteri. “Multilateralismo e cooperazione sono fondamentali per rispondere alle sfide globali”, spiega Di Maio in apertura dei lavori, sottolineando che “la pandemia ha messo in luce la necessità di una risposta internazionale a emergenze che trascendono i confini nazionali”.
Non solo dichiarazioni di intenti, ma nell’agenda di Matera c’è posto soprattutto di Africa, commercio, lotta alla pandemia, ambiente e un dossier dedicato alla “sicurezza alimentare”. “Per costruire insieme e meglio non dobbiamo lasciare nessuno indietro”, ha detto Di Maio. “Un commercio libero, equo e inclusivo e basato sul rispetto di regole condivise – ha proseguito – è essenziale per contrastare la pandemia e promuovere una ripresa sostenibile, che renda le nostre economie verdi e digitali”. Grande assente al vertice, però, sarà proprio l’Africa, di cui tanto si discuterà in questi giorni, perché nessun Paese del continente fa parte delle principali venti economie del mondo.
“Persone, pianeta, prosperità” è il trinomio su cui si articola la presidenza italiana del G20, che culminerà nel vertice di Roma del 30 e 31 ottobre tra i leader dei Paesi membri. “Nei tre pilastri del suo programma – ha detto Di Maio – ci prefiggiamo, attraverso lo strumento multilaterale, di contrastare l’impatto sanitario, sociale ed economico della pandemia e promuovere una ripresa sostenibile, inclusiva e resiliente. La parità di genere è un altro obiettivo prioritario e trasversale della nostra agenda”.
Al termine del vertice si terrà, per la prima volta al G20, una riunione congiunta tra ministri degli Esteri e dello Sviluppo a cui parteciperanno anche i vertici Fao, Ifad e Pam. Il tema della sicurezza alimentare sarà al centro dell’agenda con i ministri che si impegneranno, adottando la Dichiarazione di Matera, a raggiungere l’obiettivo “zero fame” entro il 2030. Per domani, 30 giugno, è previsto a Brindisi un evento ministeriale, co-organizzato con il World Food Programme.
Sullo sfondo del vertice le tensione tra Cina e Stati Uniti. Il ministro degli Esteri di Pechino, Wang Yi, non presente in Italia, parlerà solo in videoconferenza (in Cina sono in corso i festeggiamenti del centesimo anniversario del Partito comunista) e dunque non ci sarà alcun incontro “clandestino” con il segretario Usa Antony Blinken tra i sassi di Matera. Anche se un eventuale faccia a faccia, in ogni caso, era già stato smentito da Washington.